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TOUR CAMPANIA – La Strega vola in Serie A: la favola del Benevento che è già nella storia

Le streghe volano in Serie A. Non è un sogno è tutto vero. Dopo il pareggio dell’andata per 0 a 0 contro il Carpi, ieri sera allo stadio Ciro Vigorito, il Benevento vince 1 a 0 e conquista per la prima volta nella sua storia la massima serie. La favola ha inizio appena un anno fa, quando finalmente la squadra campana approda in serie B come mai gli era successo. Sì, perché per la squadra della famiglia Vigorito conquistare la serie cadetta voleva dire già entrare nella storia. Infatti dal 1929, anno della fondazione del club, mai si erano raggiunti questi livelli: la squadra galleggiava sempre tra le serie minori, poi lo scorso anno la conquista meritata della Serie B, dopo anni ed anni di play off persi.  Da lì una favola lunga un intero campionato che ci porta a ieri sera: la notte in cui 22 giocatori con la casacca a strisce gialle e rosse sono diventati leggenda.

La gara è di quelle che sai, prima ancora che inizi, che la ricorderai a lungo, nel bene o nel male. Lo stadio Vigorito forse non è mai stato così pieno, dodicimila posti tutti occupati da maglie rosso fuoco e giallo senape: un’atmosfera che è degna della Serie A. E, in effetti, da quando l’arbitro Pasqua dà il fischio d’inizio, fino a quando non sancisce la fine della partita, si percepisce una sola sensazione: quella che c’è una sola squadra in campo che merita di vincere e quella è il Benevento. Il Carpi infatti non si è mai reso realmente pericoloso e a dirlo sono le statistiche che contano soltanto due tiri nello specchio della porta difesa splendidamente da Cragno. Ci si aspettava sicuramente di più dalla squadra ospite che per salire in serie A non aveva altro risultato che la vittoria. C’è da dire però che contro una squadra così ben messa in campo come il Benevento, qualsiasi avversaria avrebbe avuto difficoltà nell’esprimere il proprio gioco. Ed infatti così è stato: i giocatori del Carpi ad ogni sortita offensiva si scontravano contro un muro invalicabile di maglie giallorosse che prontamente con giocate di massimo due tocchi ribaltavano l’azione. Così, dopo 31 minuti di sostanziale equilibrio, il pendolo oscilla prepotentemente dalla parte dei campani che colpiscono con Puscas che da distanza ravvicinata batte il portiere accogliendo nel migliore dei modi l’assist al bacio dalla destra di Venuti. Lo stadio esplode, è una bolgia: adesso il Carpi per conquistare la A dovrebbe fare due goal che non farà mai.

Il primo tempo finisce, arriva la seconda frazione di gioco ed in essa viene ancora di più fuori la superiorità delle streghe che si evidenzia anche nella maturità nel gestire il risultato. La sicurezza nelle uscite di Cragno, i muscoli di Chibsah, la personalità di Viola, sono solo alcuni dei plus che hanno fatto la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Il novantesimo arriva, ma ci sono ancora quattro minuti di recupero da giocare, Ciciretti in panchina intanto si tinge con lo spry colorato i capelli di rosso e giallo. I quattro di recupero sono terminati. Altri trenta secondi. Anche loro scorrono come sciatori a monte. Il triplice fischio arriva. Il Benevento è in Serie A. Un altro po’ di sud conquista il massimo campionato italiano e, l’anno prossimo, sarà derby campano a 30 anni dall’ultimo in serie a. Nove mesi fa si auspicava un campionato tranquillo, con salvezza sicura e le pretese di chi sa che ha tanto da imparare. Oggi c’è una città in festa che festeggia la seconda promozione di fila in due anni, proprio come fece il Napoli. Sei grAnde Benevento!

a cura di Roberto Rossi (Twitter: @RobSnowflower)

Pasquale La Ragione

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