E pensare che questi play off non si dovevano giocare. E pensare che è stato proprio grazie a loro se il Frosinone non è andato direttamente in Serie A tramite il terzo posto. E pensare che lo scorso anno di questi tempi loro stavano festeggiando la prima promozione in cadetteria. Pensare che, a distanza di dodici mesi, si è a centottanta minuti dalla A, come in un sogno, ma nella realtà. E’ il Benevento signori, ma con un pizzico di presunzione, si potrebbe benissimo dire che questo è il calcio: quello che si fa beffa delle egemonie, quello che non guarda ai fatturati, quello che conta quanto cuore metti in campo e fin dove arriva la tua dedizione, il tuo sacrificio. Una Serie B così bella, io, proprio non l’avevo mai vista. Un campionato combattuto, equilibrato e con un livello tecnico delle squadre che non ha molto da invidiare alle prime categorie di campionati russi, turchi e belga (diciamoci la verità). Un campionato che rimbalza, come una pallina da tennis dal sogno all’incubo. L’incubo di chi, come il Frosinone, era ad un punto dalla promozione ma è sparito dal campo proprio nel momento in cui doveva conquistarlo (contro il Benevento); il sogno di squadre come Carpi (piazzatasi al settimo posto) e, soprattutto, Benevento (quinto classificato) che, ad oggi, sono protagoniste di una favola che non vuol finire, ma che lo farà giovedì 8 giugno allo Stadio Ciro Vigorito (giorno della finale di ritorno).
E’ Carpi-Benevento la finale play off
…e non poteva esserci sfida più ‘romantica’: una neo promossa e una squadra che appena un anno fa giocava in A. Dopo l’impresa degli emiliani in semifinale contro il Frosinone, ieri sera, allo stadio Renato Curi, le streghe hanno eliminato il Perugia pareggiando 1 a 1, forti della vittoria all’andata per 1 a 0. Pronti via, dopo appena un minuto il tiro da fuori di Viola rischia di portare subito i campani in vantaggio, è bravo però il portiere Brignoli a mettere il pallone in angolo. Passano poco più di venti minuti ed è ancora il Benevento che si porta in avanti con Puscas (ammonito: salterà la finale d’andata) che da dentro l’area di rigore tira in porta senza però trovar fortuna. La reazione del Perugia è affidata al destro al volo di Dezi che manda il pallone alto oltre la trasversale. Il primo tempo termina così a reti inviolate.
Nella ripresa al 23′ i padroni di casa sfiorano il vantaggio con Terrani che si accentra verso l’interno dell’area, fa partire una parabola che è a metà fra un cross e un tiro che vene deviato di testa da Camporese che per poco non fa autogol. Ancora il Perugia spinge sull’acceleratore e sfiora nuovamente il vantaggio con Mancini che non arriva al tap-in vincente di un soffio sul pallone servito da Di Chiara. Dopo un periodo di dominio perugino, esce dalla propria roccaforte il Benevento che con un tiro dal limite di Chibsah impensierisce non poco il portiere. La squadra di Baroni prende coraggio e flirta con il goal sfiorandolo con Puscas sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ed è proprio dalla bandierina, al minuto 81′, che le streghe si portano in vantaggio con tocco ravvicinato dell’attaccante rumeno che firma il suo sesto goal stagionale. Gli ultimi dieci minuti di partita sono un assedio del Perugia alla porta difesa da Cragno che non può nulla sul tiro ravvicinato di Nicastro al 91′ che sigla l’ 1 a 1 finale. Finale, quella che ufficialmente giocherà il Benevento per conquistare la Serie A. Centottanta minuti da godersi fino in fondo, con la speranza di vittoria addolcita dalla consapevolezza di meritare qualcosa di grande: la Serie A.
a cura di Roberto Rossi (Twitter: @RobSnowflower)