Finisce così, nel modo più beffardo possibile. Il Genoa ha lottato fino alla fine, ha provato a rovinare la festa alla Roma e forse ci sarebbe anche riuscito se quel palo di Lazovic non avesse ricacciato l’urlo in gola ai tifosi rossoblu. Dall’altra parte dello Stivale, proprio a casa dei cugini genoani, il Napoli dava spettacolo per l’ennesima volta, l’ultima di questa stagione, rifilando 4 gol anche alla Sampdoria. La chiusura più degna di un campionato strabiliante dove la squadra di Sarri ha spinto al massimo infilando una serie di intertempi da paura, senza però riuscire ad arrivare più avanti dei giallorossi. Un’ingiustizia clamorosa, ma tant’è.
Un Napoli da record: tutti i numeri di una cavalcata senza lieto fine
Incredibile ingiustizia, dicevamo. In effetti a scorrere a ritroso le news Napoli si ha ancora di più la sensazione di una splendida incompiuta. Gli azzurri chiudono al terzo posto nonostante un finale straordinario, dove hanno inanellato record su record e strabiliato l’Italia e l’Europa. Un finale da 12 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 14 giornate, un finale che ha visto il Napoli segnare la media di 4 gol a partita nelle ultime 4 gare. Si arriva di slancio all’ultima giornata ma purtroppo lo slancio si interrompe sul più bello. A Sarri, come ha detto lui stesso in conferenza stampa, resta la sensazione di crescita esponenziale, una crescita che ha soddisfatto tutti, presidente compreso. E poi i numeri: 115 gol totali, 94 in campionato, miglior differenza reti con +55, 48 punti nel girone di ritorno, 13 vittorie complessive in trasferta con 50 reti totali, 6 vittorie consecutive fuori casa con l’acuto della doppia impresa a Milano e Roma. Per non parlare dei singoli, con gli incredibili tabellini personali dei 4 moschettieri Mertens, Insigne, Hamsik e Callejon. Record impressionanti che solo ad elencarli lasciano intendere la portata dell’impresa. Un’impresa che purtroppo ha avuto un brusco stop: ora si riazzera e si parte da capo, con la consapevolezza che mai come stavolta la vetta è lì, a un passo. Peccato, Napoli, ma niente drammi: sarà per l’anno prossimo.
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)
