REINA 5 – Il gol di Quagliarella non lo vede responsabile: lo stabiese era troppo vicino per richiamare un suo intervento. Poi chiude con un’altra papera, quando ok che non c’era più nulla in palio ma si poteva almeno salvare la faccia, dopo le tante voci di questi ultimi giorni. Sarebbe stata la ‘smentita’ più efficace possibile, molto più di tweet e frecciatine.
HYSAJ 6 – In difficoltà nel primo tempo contro Schick, nella ripresa il ceco cambia zona di azione e lascia il terzino azzurro molto più libero anche di spingere, cosa che dà un altro spessore anche alla prestazione di Callejon, anche lui in crescita marcata nella seconda frazione. Non è un caso.
CHIRICHES 5 – Quando iniziava a farsi strada l’ottimismo per un’altra gara a porta inviolata arriva, immancabile, la disattenzione di Chiriches, che lascia Quagliarella libero di insaccare, perdendo la marcatura. Responsabilità evidenti anche sul gol di Alvarez. Sono le ennesime distrazione di una stagione sicuramente non positiva, che lo ha visto insufficiente nelle poche occasioni che ha avuto per mettersi in mostra. Peccato, lo scorso anno era stato tra i gregari più validi, ma dopo questa annata forse è meglio liberare il posto per un ‘terzo’ più valido.
KOULIBALY 7 – Muro invalicabile in chiusura e nell’uno contro uno, anche lui è un po’ approssimativo sul gol della Sampdoria ma è una lieve sbavatura in una prestazione maiuscola, che non è più neanche una sorpresa.
GHOULAM 7 – L’azione del gol doriano proviene dalla sua fascia di competenza, ma gliela si ‘perdona’ per la costanza e la determinazione con la quale si fa trovare presente lì davanti, in qualche occasione addirittura per vie centrali. Il suo apporto alla fase offensiva non è mai stato in discussione e anche stasera non è da meno.
ZIELINSKI 6,5 – Ad inizio partita per poco non la sblocca con un missile terra-aria, poi arretra diligentemente a dare una mano a centrocampo, dove la Sampdoria ci stava mettendo tantissima sostanza. Buona partita anche per lui. Dal 22′ st ROG – Entra e subito mette in mostra la sua tenacia e la foga nei contrasti, si vede che ha voglia di mandare messaggi a Sarri. Il prossimo anno, se non va in prestito, lo vedremo sicuramente molto di più.
JORGINHO 6,5 – Più la squadra acquisisce sicurezza più ne acquisisce lui, che sempre più si avventura in verticalizzazioni da urlo, sempre precise e intelligenti. Sopra le righe rispetto alle solite trame strette che sono suo marchio di fabbrica e che comunque sono assolutamente fondamentali per la filosofia di gioco di Sarri. Dal 24′ st DIAWARA 6 – In ballottaggio fino all’ultimo con Jorginho, entra per l’italo-brasiliano e non fa mancare le proprie geometrie alla squadra.
HAMSIK 6,5 – Nel primo tempo un paio di appoggi sballati, non certo alla Hamsik, fanno urlare alla partitaccia, un’altra prestazione poco decisa in un mese sicuramente complicato. Invece no. Sale in cattedra con quel tentativo da centrocampo che per poco non va dentro, nel modo più difficile possibile, poi però il 113mo lo trova nel modo più facile possibile, con un colpo di testa da metri zero su splendido assist di Callejon. A -2 dal mito: salvo cataclismi gli basterà davvero poco per superarlo. Dal 38′ st GIACCHERINI sv
CALLEJON 7,5 – Nel primo tempo va vicino al gol, nella ripresa lo propizia con un appoggio intelligentissimo a Marek Hamsik e poi trova il punto esclamativo personale con un missile al volo su assist di Insigne. E’ una partita in cui si tirano le somme, pallottoliere alla mano. Le sue cifre dicono sedicesimo assist stagionale, diciassette invece i gol fatti. Vuol dire che in 33 segnature del Napoli c’è il suo zampino sotto porta. Per uno che svolge il suo lavoro in copertura… cosa vuoi dirgli più?
MERTENS 7,5 – Non chiamatelo facile, il gol che ha fatto. Regini gli regala un assist che un anno fa sarebbe valso un gran +1 al fantacalcio, Puggioni gli spalanca davanti tutta la porta, ma provateci voi a prenderla di prima intenzione e metterla dentro. Ventottesimo suggello ad un campionato mostruoso, che non lo vede capocannoniere solo perché un altro ha fatto meglio di lui, pur con due mesi di ‘vantaggio’ da centravanti. E no, non è Higuain: lui è molto molto più giù.
INSIGNE 8 – Benedetto ragazzo, questo genietto dal talento ipertrofico che ormai ha così tanta sicurezza nei propri mezzi che gli viene a occhi chiusi anche “quel tiro lì”, quello che per anni tanti tifosi gli avevano rinfacciato come unico marchio di fabbrica. Trova una parabola deliziosa a suggellare una stagione incredibile, che lo vede ad un passo dal record personale di gol, 19 a Foggia in Lega Pro nel 2010. Lì era un magnifico talento in embrione, dopo un’annata così lo possiamo anche dire senza paura: Lorenzo è Magnifico. E Basta.
ALL. SARRI 9 – E’ simbolico il fatto che in una gara che più prosaica non si può all’Olimpico, in una situazione in cui tutta la poesia era riversata su Totti senza veri riscontri in campo, a Genova il Napoli di Sarri metta in scena l’ennesimo capolavoro, il commiato perfetto ad una stagione da incorniciare, comunque vogliate analizzarla. Novantaquattro gol stagionali in campionato: per dire, la Juve si è fermata a 77 e la Roma ad 89. Ai primati stagionali aggiungiamoci anche la differenza reti assoluta: Napoli +55, Roma +52, Juventus +50. Il finale è il più inglorioso possibile, ma di fronte a una squadra così ci si può solo togliere il cappello. Grazie di tutto, Comandante.
di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)
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