L’ULTIMA SFIDA – Inter 2 Napoli 0, le luci di San Siro offuscano la nitida visione di un sogno scudetto

Il 13 aprile del 2016, praticamente un anno fa, il campionato italiano era ancora virtualmente aperto. C’era sì la supremazia della Juventus, ma il Napoli era lì, a due vittorie dal primo posto. Sei punti che razionalmente rappresentavano una diga quasi impercorribile, ma, per chi come me col calcio ci sogna, fantastica e gode anche di ciò, quei sei punti più che una imponente diga rappresentavano al massimo un ponticello che con due passi belli lunghi si poteva facilmente attraversare. Il calcio è strano, a volte ciò che pare logico accada poi non si verifica e si rimane a bocca aperta ad ammirare l’inaspettato. Quell’anno – lo scorso anno – speravo tanto finisse così: con l’irrazionalità che si impone sulla previsione scontata, la logica che viene sovvertita, il Napoli che supera la Juve e un tricolore cucito su una maglia cromata. Tutto ciò non avvenne e, il sogno – perché il sogno è irrazionale – venne offuscato e lentamente accantonato proprio dopo quell’ Inter-Napoli del 13 aprile.

Gli uomini di Sarri si presentavano a San Siro come anti-Juventus, a -6 dalla vetta. L’imperativo era vincere per continuare a sperare nello scudetto, in quanto una sconfitta avrebbe messo in fuga la Vecchia Signora e chiuso – almeno virtualmente – la lotta scudetto.  Fu una partita sciagurata quella degli azzurri alla scala del calcio quella sera: un 2 a 0 netto che non lascia spazio ad alibi o recriminazioni. La dinamicità, l’esplosività, il bel gioco che in tutto il torneo il Napoli aveva messo in campo, quella sera scomparvero come una macchia con un colpo di spugna.

Si vede subito che non è serata al 4′ minuto di gioco, quando il capitano nerazzurro Icardi va in goal con più di un piede in fuorigioco. Inutili le proteste della sgangherata linea difensiva (almeno quella sera) azzurra. Gli uomini di Sarri tentano timidamente di reagire, ma il peso dell’assenza di Higuain (fuori per squalifica) si sente eccome. Dunque, dopo un tiro di Allan ben neutralizzato da Handanovic e nulla più, allo scadere della prima frazione di gioco, la vendetta manciniana si arricchisce di una seconda lancinante sciabolata ai danni dell’armata sarrista con la rete del 2 a 0 di Brozovic. Nei secondi 45′ minuti le squadre scendono in campo, ma la marcia degli azzurri non ingrana e si arriva al novantesimo ed oltre con un goal sfiorato da Callejon, un pugno di mosche in mano e un sogno scudetto cancellato.

a cura di Roberto Rossi (Twitter: @RobSnowflower)

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