L’obiettivo stagionale rimasto al Napoli è adesso centrare la qualificazione alla prossima edizione di Champions League, meglio se direttamente, evitando le forche caudine dei preliminari. La Roma però, pur barcollando, non molla, e nelle prossime otto partite gli azzurri dovranno sperare in qualche passo falso dei giallorossi, tenendo in considerazione anche il fatto di essere penalizzati qualora la classifica finale dovesse presentare a pari punti la squadra di Spalletti e quella di Sarri. La classifica avulsa premierebbe infatti i capitolini per via dei risultati migliori conseguiti negli scontri diretti.
Purtroppo sono loro i maestri
Lo stesso Sarri non vuole concedersi più pause ed avrebbe chiesto alla squadra impegno massimo, spiegando cosa c’è da migliorare nell’arco dei 90′, dove troppo spesso si assiste a dei cali di concentrazione che spesso sembrano slegati dalle energie fisiche che vengono meno dopo aver giocato un calcio intenso. La fase difensiva va migliorata, perché è così che si vincono i campionati: subendo meno gol. E la stessa Juventus ne è la dimostrazione: pur giocando quasi mai bene, i bianconeri riescono a risolvere delle partite lasciando inviolata la propria porta.
Giocare male e vincere
Cosa che al Napoli quasi mai riesce: quante vittorie azzurre per 1-0 ricordate? La crescita passa anche da qui, dal cinismo e da quella famosa parola con la ‘c’ che appartiene solo al dialetto napoletano. Il bel gioco è un qualcosa di splendido da vedere ma a certi livelli mal si adatta con le esigenze e la voglia di vincere. Se però Sarri dovesse riuscire a trovare il gusto compromesso tra questi due aspetti allora tanto di guadagnato, la squadra azzurra sarà senz’altro migliore.