L’uomo dell’anno, con ogni probabilità, alla fine sarà lui. E non è poco per uno che a maggio spegnerà 30 candeline.
Quella 2016-2017 è stata già la stagione di Dries Mertens, capace di togliersi, solo dopo un triennio, l’aura da riserva di lusso e sfoderando le doti che poi tutti conoscevano.
Alla fine dell’anno mancano ancora due mesi, ma per Dries il bottino è già bello carico: 25 gol stagionali, 20 dei quali solo in campionato che ne fanno uno dei leader della classifica marcatori, a contatto con gente come Icardi e Belotti, al livello di Dzeko e più avanti di Gonzalo Higuain, che lo conosce bene.
Le ottime prestazioni del belga, che ha saputo sostituire più che bene il lungodegente Arek Milik, hanno fatto scordare in un sol colpo Higuain, la sfortuna e i problemi azzurri. Le reti di Dries hanno trascinato il Napoli e lo tengono lì dove è ora, a combattere per un posto in Champions anche nella passata stagione.
Anche in Europa si è divertito: gol a Lisbona determinante per il passaggio del turno dopo che già all’andata aveva trafitto il Benfica.
Poi, con il Real, quel gol al San Paolo che aveva fatto addirittura sognare di eliminare i campioni di tutto.
Ben oltre i sorrisi in campo, però, che sia la stagione di Dries sotto tutti i punti di vista lo si capisce anche per quello che fuori dal campo accade.
Le voci di una crisi coniugale arrivano forti, la sua compagna Kat è ormai lontana da Napoli da oltre un mese e le cose non sembrano potersi sistemare nel breve. Anche qui, però, Dries è stato più bravo di tutti a dribblare qualsiasi dubbio e a farsi trovare sempre pronto.
L’esultanza è cambiata – non c’è più il cuore che l’ha reso famoso -, non i gol, che arrivano nonostante i rigori falliti, come ad Empoli.
Il vero fattore preoccupante è però il contratto. L’accordo col Napoli scade nella primavera del 2018, esattamente tra 14 mesi, ed il Napoli sa bene di doversi già muovere con anticipo per non arrivare a rischiare di perderlo.
Sulla questione pesano due cose: da un lato i problemi di cuore con una moglie ormai lontana da una città che aveva adottato entrambi, dall’altro l’età del ragazzo che sa, a 30 anni, di dover firmare l’ultimo contratto ‘importante’ per la sua carriera, nel momento di grazia forse maggiore.
Alla Cina ha detto no, troppo forte la voglia di giocare a livelli competitivi in Europa, ma ad altre offerte potrebbe pensarci. Più che l’Inter, la Premier potrebbe fargli gola: tanti soldi e la possibilità di ripartire da zero, magari insieme a Kat.
Cosa spinge a favore del Napoli? Il rapporto che negli anni si è creato tra il ragazzo e la piazza, col popolo napoletano pazzo di Dries e pronto ad eleggerlo beniamino ogni volta.
La stagione sta per concludersi e sul futuro del belga incombono anche fattori sportivi: con il terzo posto e quindi con la Champions non assicurata, le strade potrebbero anche dividersi.
Contrariamente, sarebbe ancora più facile trattenere Dries e magari sperare anche che il suo cuore trovi la stabilità che ora gli manca.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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