Alla fine il dato più positivo arriva da ciò che non è stato. Il Napoli di gol ne ha rifilati tre, ma per la trentesima volta nella gestione Sarri la porta difesa da Pepe Reina è rimasta vuota. Nessun gol subito, clean sheet come direbbero i più bravi. Eppure le sue occasioni il Crotone le ha pure avute, ma Falcinelli s’è fatto ipnotizzare dal portiere spagnolo sul più bello e non è riuscito a ripetersi al San Paolo, dove lo scorso anno aveva segnato con addosso la maglia del Sassuolo.
Nulla da fare per i calabresi: Napoli bravo a sfruttare due episodi (il primo chiarissimo, il secondo molto meno) da calcio di rigore e la verve realizzativa di un Insigne da mettere in una teca: il napoletano ha fatto la differenza nel primo tempo, quando la noia avrebbe potuto prendere il sopravvento sulle trame azzurre, e nella ripresa, quando ha saputo calare sul match la saracinesca di un gol pregevolissimo e figlio ancora una volta di un bagaglio tecnico enorme per il ragazzo di Frattamaggiore.
LA ROMA NON SI FERMA
La vittoria, però, non cambia le carte in tavola: nel posticipo domenicale la Roma si impone a Palermo con i gol di El Shaarawy, Dzeko e Peres, e i giallorossi mantengono il secondo posto sul podio di questa Serie A sempre più chiara agli occhi di tecnici e tifosi. Da una parte le big, dall’altra un gruppo di squadre che scappano dalla retrocessione o che vogliono una salvezza tranquilla.
Dopo Crotone, l’Empoli; dalla Toscana ripartirà la manovra azzurra che ieri, al San Paolo davanti a tantissimi spettatori, qualche mancanza l’ha avuta.
Bene Lorenzo Insigne, così come Dries Mertens (per il belga è il gol numero 19 di questo campionato, numeri uguali a quelli di Higuain, centravanti di mestiere), bene anche Jorginho, ritrovato in mezzo al campo e su cui ha puntato Sarri i riflettori nel post-gara.
Ma qualcosa da rivedere ancora c’è. Sicuramente Leonardo Pavoletti, lanciato titolare dal tecnico e senza troppa fortuna; il bomber ex Genoa si sbatte in tutto il primo tempo e fallisce l’appuntamento col gol in avvio di ripresa. Uscirà lasciando spazio a Mertens (e al suo gol) e senza troppi rimorsi. Incredibile come il Napoli abbia difficoltà ora a giocare con una punta di riferimento che attiri su di sé tutte le attenzioni avversarie.
ULTIMO APPUNTAMENTO PRIMA DELLA SOSTA
Per il resto, è la partita che t’aspetteresti. Napoli super in avvio, il Crotone tocca cinque palloni nei primi dieci minuti e quattro sono rilanci lunghi a liberare la propria metà campo.
Spingino i padroni di casa, ma Insigne si ferma per due volte sui guanti di Cordaz prima di conquistarsi il fallo da rigore grazie a Sampirisi. Il gol del 24 mette le cose in discesa, le opportunità per i calabresi arriveranno in avvio di secondo tempo, ma senza fortune.
Alla lunga viene fuori la diversa caratura tecnica, ma il Crotone recrimina per due episodi: il fallo da rigore su Hamsik per il raddoppio e la mancata espulsione di Rog. Il croato ha giocato un’ottima partita, ma la troppa esuberanza lo espone a facili cartellini. Ed un giallo in più oggi, in effetti, poteva starci.
Sarri lo fa riposare dopo un’ora di gioco e al suo posto si rivede Zielinski.
Il 3-0 di Insigne cala il sipario, ma nell’ultimo quarto d’ora tutte le attenzioni napoletane si spostano sulla difesa: evitare il gol subito è l’ultimo obiettivo di giornata.
Il Crotone non segnerà, troppo scarno in avanti ed approssimativo in mezzo, ma la striscia positiva dovrà proseguire ad Empoli.
La Roma non si è fermata in Sicilia e per il Napoli la rincorsa al secondo posto non si chiude. L’ultimo match prima della sosta sarà ago della bilancia degli umori azzurri verso la pausa per le nazionali.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)