KICKOFF – Rog, come lasciarlo fuori col Real Madrid?

Rog – Getty Images

La vittoria in casa della Roma ha ridato fiducia al Napoli che nelle ultime uscite era sembrato spento e senza idee. Conquistare i tre punti in uno stadio come l’Olimpico, contro una squadra come quella giallorossa, potrà rivelarsi fondamentale per il proseguo della stagione dei partenopei a partire dalla sfida di martedì contro il Real Madrid, nella sfida valida per il ritorno degli ottavi di Champions League. Maurizio Sarri, proprio per il match con i blancos, medita su quali scelte di formazione fare per provare un’incredibile rimonta o quantomeno per uscire dal San Paolo a testa alta.

Rog sì, Rog no

Il giocatore che ha più impressionato nell’ultima settimana è stato senza dubbio Marko Rog. Il croato, prima contro la Juventus in Coppa Italia e poi contro la Roma, è sceso in campo dal primo minuto dando ragione a chi (De Laurentiis su tutti) aveva sempre spinto per un suo utilizzo. L’ex giocatore della Dinamo Zagabria è stato uno dei migliori in campo nella sfida dello Stadio Olimpico; quantità e qualità mista a sfacciataggine e consapevolezza dei propri mezzi. L’infortunio di Allan è stato una manna dal cielo per lui, Sarri si è trovato con gli uomini contati e non ha potuto far altro che buttarlo nella mischia beneficiandone al massimo. Adesso l’allenatore del Napoli dovrà prendere una complicata decisione: schierare o meno Rog in una partita delicata come quella contro il Real Madrid? Il ragazzo ha già giocato con la maglia della Dinamo Zagabria dei match di Champions League, mai però di tale importante e potrebbe soffrire la forte pressione di un tale evento. Marko, d’altro canto, ha dimostrato di non soffrire il nome altisonante degli avversari che gli si parano di fronte (chiedere a Juventus e Roma) e consegnargli una maglia da titolare potrebbe rivelarsi scelta saggia. I fuoriclasse giocano contro i fuoriclasse, e quale migliorare occasione per Rog se non questa per dimostrare di poter esser annoverato in questa categoria?

a cura di Emanuele Catone (Twitter: @CatoneEmanuele)

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