De Magistris: “La partita col Real Madrid sarà una vetrina per Napoli”

De Magistris ©Getty Images
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“Per la città di Napoli ricevere una squadra come il Real Madrid significa anche mettersi in un’enorme vetrina. Già nella gara di andata le immagini della nostra città hanno fatto il giro del mondo”. Così il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha inaugurato la sua intervista al quotidiano spagnolo “AS”, dove ha parlato della sfida di domani sera tra azzurri e blancos. Queste le sue parole:

Come sindaco di Napoli, sente ancora il collegamento tra la città partenopea con Madrid e la Spagna? “Sì, tanto. Ho un ottimo rapporto con i sindaci di Madrid e Barcelona. Ci sono legami storici: la lingua napoletana e la nostra città sono impregnati di cultura spagnola, ma mi piace anche la sfida e il messaggio che danno le nostre città. Integrazione, solidarietà, centri di accoglienza per i rifugiati… sono ideali molto diversi rispetto a quelli che si stanno diffondendo in altre parti del mondo. Si incontrano due città che fanno della diversità una ricchezza”.

Parlando di spagnoli, Reina, Albiol e Callejon sono felicissimi a Napoli. Benitez addirittura mostrava sul suo sito internet le bellezze della città. “Questo ci rende molto felici e ci lusinga. Si sono integrati bene e hanno sempre espresso parole di ringraziamento e d’elogio”.

Ha invitato il sindaco di Madrid, Manuela Carmena? “No, non ho voluto metterla in difficoltà, so che il suo cuore deve essere diviso tra tutte le squadre di Madrid. In ogni caso, qui sarà sempre la benvenuta”.

Come ha visto il Napoli al Bernabeu? “Ha sicuramente sofferto la paura del palcoscenico, ma non è stata una sconfitta così dolorosa. Un 3-1 nella gara d’andata non è un brutto risultato”.

Si aspetta un ambiente infernale al San Paolo? “Naturalmente e sarà di aiuto a tutta la squadra. Se il Napoli scende in campo con la giusta mentalità, può conquistare quest’impresa. Ovviamente, servirà anche molta fortuna”.

Ha dichiarato che senza il Comune questa partita non si sarebbe giocata a Fuorigrotta. “Abbiamo ottenuto 25 milioni dal Credito Sportivo per rinnovare lo stadio, senza questo progetto la Uefa non avrebbe autorizzato l’impianto ad ospitare la Champions. Una prima parte degli interventi si inaugurerà domani, con i nuovi spogliatoi e la nuova tribuna stampa. I lavori dureranno 2-3 anni”.

In Spagna gli stadi sono quasi sempre di proprietà dei club. Perchè in Italia è così difficile trovare questi progetti? “Serve una legge nuova, anche se oggi c’è la possibilità di lasciarli in concessione 99 anni, ma di fronte a un progetto dei club e un investimento importante per il loro sviluppo. A Torino tutto questo è stato possibile”.

Il Napoli presentò un progetto per la ristrutturazione del San Paolo, perché non trovaste un accordo? “Non ci hanno mai presentato una proposta economica adeguata, e la continuiamo ad attendere. Abbiamo investito 25 milioni di fondi pubblici, ne investiremo altri 25 se il Napoli non si muoverà. Ma per trasformare davvero il San Paolo, ne servono 100”.

Sarebbe fondamentale la rimozione della pista d’atletica. “Per un intervento così importante serve un investimento forte del club, come ho già spiegato”.

De Laurentiis continua a parlare di un nuovo stadio da 20mila posti. “Immaginate i tifosi di Real, Atletico o Barcellona in uno stadio così? Napoli è una grande città, ha bisogno di uno stadio con una capienza di 60mila spettatori. E prezzi accessibili per i suoi biglietti”.

Che relazione ha con il presidente azzurro? “Complicata, ma c’è sempre stato dialogo. Stiamo collaborando, ma non so se ci sarà la volontà di realizzare un investimento importante per lo stadio”.

Perché non era presente al Bernabeu? “È stata una decisione dolorosa, ma per esserci dovevo assentarmi dalla città 48 ore e non ho potuto. Mi hanno raccontato che l’ambiente era fantastico, un’invasione. Dalla tv si sentivano quasi più i nostri tifosi che quelli di casa. Abbiamo dato un’immagine meravigliosa, e ora dobbiamo essere esemplari nell’accogliere gli spagnoli qui”.

I blancos per concentrarsi hanno scelto un hotel inusuale, nel cuore della città, ma rinunciando al Lungomare. “Una scelta che mi è piaciuta. Napoli sta crescendo e offre sempre di più. Tutte le squadre scelgono un hotel con vista mare, ma forse il Real ha voluto privilegiare la concentrazione, e Palazzo Caracciolo offre l’opportunità di isolarsi in maniera più esclusiva”.

È stato eletto per la prima volta nel 2011. Quanto è cambiata Napoli durante il suo mandato? “Molto. Abbiamo eliminato l’immagine di una Napoli sommersa dalla spazzatura, ora siamo la città con la crescita più rapida in termini di turismo. Siamo passati dalla depressione a essere una città viva, vulcanica. Nel 2019 ospiteremo le Universiadi, attendiamo 15mila atleti. Sarà un’altra grande occasione”.

Perché i madrileni dovrebbero visitarla? “Perché troveranno qui tanto del loro paese. Allegria, accoglienza, buon cibo, musica… li aspettiamo”.

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