A soli 4 giorni dalla sconfitta in Coppa Italia contro la Juventus, domani torna il campionato. Ad attendere il Napoli ci sarà la Roma di Spalletti. Lo stadio Olimpico sarà la penultima tappa del tour de force degli azzurri fra Italia ed Europa. Un viaggio tortuoso che fino ad oggi ha portato solo sconfitte: Atalanta prima, Juve poi. Contro i giallorossi l’obiettivo sarà invertire la rotta e non mancare l’appuntamento coi tre punti. Vincere infatti significherebbe proiettarsi a -2 dalla Roma. Il secondo posto potrebbe diventare quindi un traguardo ancor più abbordabile di quanto già lo sia, ed evitare i preliminari di Champions League potrebbe essere un grande vantaggio per la squadra.
ALLENATORE. Luciano Spalletti è molto amato dall’ambiente capitolino. Ha apportato tante modifiche alla tattica dei giallorossi e spesso sperimenta nuovi moduli con cui far giocare la propria squadra. La Roma viene dalla sconfitta nel derby per 2-0, in Coppa Italia, contro i cugini biancocelesti. Una sfida che ha forse minato l’equilibrio psicologico della squadra, di cui il Napoli potrebbe giovare.
COME GIOCA. 3-4-2-1
Szczensy, Manolas, Fazio, Rudiger, Bruno Peres, Strootman, De Rossi, Emerson, Nainggolan, Salah, Dzeko
Dopo la sconfitta subita per mano della Lazio, la compagine giallorossa non vorrà perdere ancora una volta davanti al suo pubblico. La stanchezza fisica però potrebbe farsi sentire, così come quella psicologica che potrebbe non aiutare i giocatori. Giocare all’Olimpico non è mai facile per nessuno; ma affrontare la Roma in questo momento particolare, dopo cioè la brutta batosta nel derby, può essere un particolare vantaggio per il Napoli.
PREGI. L’avvolgente manovra degli uomini di Spalletti mette spesso in difficoltà squadre anche molto preparate tatticamente. Nel gioco giallorosso sono fondamentali i due esterni, che sabato dovrebbero essere Bruno Peres e Emerson. Spesso la Roma apre sulle fasce e fa correre le sue ali, che con la loro velocità creano problemi alle retroguardie avversarie. Un altro giocatore fondamentale nel modello tattico “spallettiano” è Radja Nainggolan. Riscoperto dal tecnico giallorosso come trequartista, agisce insieme ad un altro compagno di reparto che di solito è Salah, dietro l’unica punta Dzeko. Riesce a compiere nel migliore dei modi le due fasi. In quella di possesso i suoi inserimenti sono molto pericolosi, in fase di non possesso recupera invece tanti palloni. Fiore all’occhiello dell’11 romanista è però Edin Dzeko. Il bosniaco ha segnato 19 rei in 26 partite in A questa stagione. Una media stratosferica. Va tenuto d’occhio. Ha il piede caldo e potrebbe segnare da un momento all’altro sia di testa che di piedi.
DIFETTI. In questo momento della stagione, escludendo la sconfitta contro la Lazio, i giallorossi non presentano evidenti difetti tattici. La Roma è abituata ad avere in mano il pallino del gioco, se viene pressata alta, così come ha deciso di fare Inzaghi mercoledì sera, va in difficoltà e butta via tante occasione. Togliendogli il possesso palla e marcando al meglio i loro uomini chiave, la partita per i giallorossi può diventare davvero complicata. Con Dzeko e Nainggolan marcati ad uomo, il pressing alto sul portatore di palla romanista e le ali alte che costringono gli esterni giallorossi a difendere più che attaccare, il Napoli potrebbe mettere in seria difficoltà la Roma.
L’UOMO CHIAVE. Lo abbiamo accennato prima, senza dubbio è Edin Dzeko. Il gigante di Sarejevo è il più pericoloso fra i giallorossi. Tiene bene la palla sui lanci lunghi, fa valere la sua fisicità ed è pericolosissimo in zona gol. Per vincere non va fatto giocare sereno, e con due giocatori fisici come Albiol e Koulibaly la missione può diventare possibile.
Di Oscar Maresca (Twitter @MarescaOscar)