Inaspettata nei modi, non nella sostanza, perché che la Roma facesse risultato a Milano, in casa dell’Inter, ce lo si poteva anche aspettare. Un 3-1, però, che non lascia repliche, nemmeno quelle arbitrali cercate come alibi da qualche sparuto nerazzurro.
I giallorossi di Spalletti camminano, anzi volano, che è una bellezza e non hanno alcuna voglia di fermarsi; tutti hanno negli occhi lo strapotere fisico e la doppietta di belle fattezze di Nainggolan, ma in realtà la forza di questa Roma viene da ben altri lidi.
Il gol della bandiera di Icardi, infatti, che per qualche minuto ha riacceso le speranze dei padroni di casa, è stato un caso. La banda giallorossa dietro è un fortino quasi inespugnabile, un mix di capacità tecniche ed organizzazione tattica.
Manolas, Fazio e Rudiger sono ormai una certezza, Bruno Peres – uno che poteva fare al caso del Napoli – è un treno che nessuno sa fermare in Italia. De Rossi e lo stesso Nainggolan servono da bastioni aggiunti ed arrivare nella loro terra è pericoloso quanto inutile in molte occasioni.
L’ULTIMO TRENO
Lo saprà sicuramente anche Maurizio Sarri, l’uomo chiamato il prossimo sabato a sfatare le certezze dei capitolini. Quella dell’Olimpico sarà una gara da dentro o fuori, perché la Roma è ora a +5 sul Napoli ed una eventuale sconfitta azzurra significherebbe un quasi sicuro addio al secondo posto, viste le gare restanti e il doppio confronto a sfavore.
Il Napoli non ha alternative: vincere per riaprire la corsa Champions, non perdere per restare almeno aggrappati alla speranza che negli ultimi due mesi di campionato possa cambiare qualcosa.
Se ci fermiamo a guardare solo l’ultima uscita, allora sabato all’Olimpico ci sarà poca storia, ma in fondo ogni partita fa storia a sé e da questo concetto il Napoli deve ripartire.
Gli azzurri non sono una squadra capace di giocarsela alla pari con la Juve per lo scudetto, ma il valore mostrato durante tutto l’anno spinge a credere che non siano nemmeno così brutti come visti sabato contro l’Atalanta.
Ai nerazzurri è andato tutto bene, agli azzurri tutto male. Può capitare, l’importante è non ripetere gli errori già mostrati troppe volte.
LA SETTIMANA DA URLO DEGLI AZZURRI
Prima di Roma, però, un altro ostacolo importante. Oggi comincia l’operazione Juventus Stadium, perché domani sera a Torino ci si giocherà quello che ormai è l’obiettivo più concreto per la squadra di Sarri.
La Coppa Italia può essere panacea dei dissidi azzurri, camomilla per menti troppo movimentate. Il trofeo manca da un po’, ma il Napoli sa già come vincerlo per l’esperienza accumulata negli ultimi anni. E da Torino partirà un trittico di uscite da urlo: Juve, Roma, Real.
Il Napoli deve ripartire e lo deve fare in fretta, perché tutta la sua stagione può passare da una settimana che sembra infernale ed arriva nel momento meno indicato.
L’Atalanta è ancora una scimmia pesante sulle spalle di un Napoli che deve però togliersela dalla testa e provare a pensare con lucida follia a quello che c’è oltre una siepe alta almeno tre metri.
I ragazzi di Sarri sanno di essere con le spalle al muro e senza più jolly da giocarsi; ora o mai più. Almeno per quest’anno.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)