La sconfitta contro l’Atalanta ha fatto molto rumore in casa Napoli. Ha alimentato il malumore che ha accompagnato squadra e società in queste ultime settimane, praticamente dopo la serata di Champions League. Mentre tifosi e addetti ai lavori sperano che la situazione possa rientrare il prima possibile, la stagione prosegue: domani sera gli azzurri sono attesi allo Juventus Stadium per i quarti di finale di Coppa Italia. Un’occasione più unica che rara per il riscatto. Ma i bianconeri fra le mura amiche sono una vera e propria corazzata.
ALLENATORE. Non sono state settimane facili per Massimiliano Allegri: prima il caso (rientrato) con Leonardo Bonucci, poi le tante voci di mercato che lo vorrebbero al Barcellona. Ma il tecnico è rimasto concentrato sul suo lavoro e ha ottenuto comunque delle vittorie importanti, in particolar modo quella in Champions contro il Porto: in quell’occasione ha dimostrato la sua bravura nella lettura delle partite, visto che sono stati i calciatori entrati dalla panchina a decidere il match (Pjaca e Dani Alves). Dopo le tante difficoltà sul piano del gioco, l’ex Milan ha avuto il coraggio di proporre un modulo offensivo, utilizzando finalmente la difesa a quattro e i suoi uomini migliori in attacco. Potrebbe esser stata questa la svolta della stagione juventina?
COME GIOCA – 4-2-3-1
Neto; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Asamoah; Khedira, Pjanic; Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuaìn.
Dopo aver perso la Supercoppa Italiana contro il Milan, la Juventus non ha intenzione di lasciar più nulla per strada. Ecco perché la Coppa Italia è un obiettivo: i bianconeri sono due anni consecutivi che la vincono, insieme al campionato. Allegri punterà sulla formazione titolare, o quasi: in porta Neto, portiere di Coppa. Lichtsteiner e Asamoah i terzini. Dal centrocampo in su, pochi dubbi: Dybala torna titolare dopo aver riposato per circa 70′ contro l’Empoli e agirà alle spalle dell’ex Higuaìn. Mandzukic ancora confermato in questa insolita posizione da esterno a tutta fascia: si sacrifica molto in fase difensiva, ma è puntuale anche negli inserimenti offensivi quasi ad affiancare il Pipita. La prestazione del croato può essere decisiva.
PREGI. La Juventus è la Juventus. Una squadra forte, cinica, consapevole dei propri mezzi. Che non sarà spettacolare, ma sa quando accelerare e quando addormentare, quando attaccare e quando difendere. Se ha l’occasione per sbloccare la partita, state certi che non la fallirà. A fare la differenza sono le individualità: la rosa bianconera è almeno due volte più forte rispetto a quelle delle altre. E, a meno di cambi di rotta improvvisi, la loro supremazia durerà ancora per molto tempo.
DIFETTI. Difficile trovare dei punti deboli a questa Juventus. Quello su cui deve lavorare ancora molto è il gioco: le idee ci sono, gli schemi pure, qualità tecniche in abbondanza, ma non c’è quella leggerezza e quella fluidità di manovra che contraddistingue da sempre le big d’Europa al resto. Alla Juve manca poco, il cambio di modulo l’ha sicuramente agevolata, ma è ancora un gradino sotto rispetto alle altre.
L’UOMO CHIAVE. Higuaìn, Dybala, Cuadrado, Pjanic e chi più ne ha più ne metta. Campioni indiscutibili, che stanno imparando con il tempo a giocare insieme a trovare l’alchimia giusta. Ma con questo modulo il ruolo fondamentale è quello di Mario Mandzukic. Il croato è decisivo per l’equilibrio tattico: è chiamato ad un lavoro molto dispendioso, ma lui ha la predisposizione e le caratteristiche per farlo. Una vera e propria sorpresa.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)