La vittoria di domenica scorsa sul campo del Chievo ha messo in evidenza un dato per molti allarmante: nel tabellino dei marcatori azzurri, che porta la firma dei soliti Insigne e Hamsik oltre che di un altro elemento che sta cominciando a prendere confidenza col gol quale è Piotr Zielinski, è mancato ancora una volta Leonardo Pavoletti.
Come Manolo?
Eppure non ci si ricorda che l’attaccante livornese, arrivato a gennaio dal Genoa, ha totalizzato sin qui poco più di 110′ in campo in Serie A e 73′ in due spezzoni di partita in Coppa Italia, venendo da una inattività che perdurava per problemi fisici dallo scorso 20 novembre. Pavoletti è stato criticato apertamente, con la Gazzetta dello Sport che lo ha definito ‘en tranchant’ come “un tronco fra tanti ramoscelli”, giudicato troppo lento per la manovra veloce del Napoli, chiedendosi se sarà il nuovo Gabbiadini sotto questo punto di vista, con la concorrenza del più blasonato Arkadiusz Milik e della rivelazione al centro dell’attacco, Dries Mertens, che potrebbe pesare anche nella prossima stagione.
Silenzio e pedalare
Ma quel che conta è che Maurizio Sarri in persona abbia difeso il proprio giocare, parlando di una condizione fisica da recuperare e più problematica da questo aspetto per via della stazza dello stesso Pavoletti, che comunque una mano al ‘Bentegodi’ domenica l’ha data soprattutto in fase di contenimento. Al solito, in casi come questo servono fiducia, motivazione, grinta…e tempo, che mal si addice alle critiche di questi giorni.
di Salvatore Lavino (Twitter @sal85lav)