Nei giorni scorsi si è finalmente concluso il processo ai danni di Raffaele Piccolo (condanna a 4 anni e 8 mesi), poliziotto che ha stalkerato svariati vip, tra i quali Fabio Quagliarella, ai tempi in cui l’attaccante della Sampdoria era al Napoli. L’uomo è accusato d’aver mandato lettere minatorie e denigratorie, condannato dal tribunale di Castellammare di Stabia. Una liberazione per lo stesso Quagliarella che nel pomeriggio dopo il match contro il Cagliari si è ‘sfogato’ ai microfoni di Sky Sport, rivelando tutto il suo dolore e la sua ritrovata felicità.
Il mese scorso però Quagliarella, ascoltato durante il processo a Raffaele Piccolo, svelò dei retroscena sul suo addio al Napoli: “De Laurentiis mi ha mandato via da Napoli per le lettere anonime che mi accusavano falsamente di essere camorrista e pedofilo, oltre che di partecipare a orge. Sono stato malissimo. Dopo le lettere e gli sms fui costretto a lasciare la mia città. La mia cessione alla Juve è dovuta a quelle accuse assurde e false che parlavano di miei festini a suon di droga con la camorra – le parole dell’attaccante, riportate dal giornalista Salvatore Piro sul sito lostrillone.tv -. De Laurentiis prima mi chiamava ogni giorno. Dopo le calunnie, spedite in sede a Castelvolturno nel 2010, il presidente mi disse di andare a vivere in albergo, lasciando Castellammare per stare più tranquillo. Poi non mi ha mai più telefonato”.
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