Da Bergamo a Bologna; oltre la B, in comune una gara lontano da casa.
L’ultima volta, Arek Milik lo abbiamo visto lì, in casa dell’Atalanta, e non andò benissimo; una bruciante sconfitta che segnò la prima fase del cammino del Napoli, fino ad allora perfetta.
Quella contro i nerazzurri di Gasperini – che da lì si rilanciarono alla grande seguendo il sogno europeo che ancora coltivano -, resta l’unica sconfitta inspiegabile del campionato napoletano (le altre due arrivano contro Roma e Juventus, le due che precedono in classifica la squadra di Sarri), un colpo basso per un gruppo che viveva alla giornata e lo faceva alla grande.
FULMINE MILIK
Tutto poteva aggiustarsi, invece durante la sosta successiva alla trasferta di Bergamo arrivò la triste notizia; l’infortunio di Milik fu un altro fulmine a ciel sereno in casa Napoli, visto che il polacco era stato nei primi mesi l’uomo rivelazione della stagione.
Nove presenze e 7 reti tra campionato e Champions, la sensazione che in fondo l’ombra di Gonzalo Higuain fosse già scomparsa prima del tempo; ma quello stop rimediato in nazionale con la Polonia rimette tutto in discussione.
Sarri perde un uomo già importante, il gruppo perde un punto di riferimento, il Napoli incassa due sconfitte nelle due uscite successive (Roma e Besiktas, entrambe al San Paolo).
C’è poco da salvare in quel periodo, perché gli azzurri faticano a ritrovarsi e a dare il meglio; ci riusciranno, qualche settimana dopo, perché Sarri sarà bravo a trovare in Mertens l’uomo giusto e perché la squadra sarà brava ad esprimersi nel modo migliore.
Intanto a Napoli Gabbiadini già prepara le valigie, Pavoletti atterra sotto il Vesuvio, ma tutti si aspettano Milik, che compie un mezzo miracolo e prima di Natale è già in campo ad allenarsi con il pallone.
SI RIPARTE A BOLOGNA?
La sosta natalizia passa per tutti, ma il polacco non ci sta a starsene seduto mentre i compagni già pensano all’anno nuovo.
Pavoletti è ufficialmente un calciatore azzurro, passa qualche giorno e a Villa Stuart per Milik è l’ultima visita; Mariani e De Nicola danno l’ok, lui si mette in macchina e vola a Castel Volturno, finalmente al fianco dei compagni.
Il rientro è lampo, ma Sarri gli lascia il tempo di cui necessita. Tutti lo vorrebbero pronto già col Pescara, poi con il Milan, poi sono sicuri di vederlo almeno in panchina contro il Palermo.
Niente da fare, Sarri svela che ha bisogno ancora di tempo e il suo rientro è rimandato.
Stavolta però, la sua candidatura si fa forte; Arek vuole il Real, sa benissimo che quella al Bernabeu è un occasione da non perdere, così come sa che il suo rientro passa dal campionato.
Convocato finalmente dopo 4 mesi di assenza. Sarà Bologna l’occasione giusta per assaporare nuovamente il campo?
125 giorni dopo Bergamo e 21 gare più tardi, la risposta potrebbe essere finalmente si.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)