Se il calcio italiano vota Bonucci, miglior giocatore assoluto della passata stagione, allora noi ci abbiamo capito poco. Delle modalità di votazione, del calcio in generale. Degli equilibri interni di una squadra, uno spogliatoio che si regge su basi fondanti ben più spesse di quelle premiate.
Se il calcio italiano vota Bonucci, allora tutto ciò che qualcun altro ha fatto con un’atra maglia viene meno; prendete Gonzalo Higuain, ad esempio, che oggi di Bonucci è compagno di squadra, e che lo scorso anno ha fatto ben di più ma senza riconoscimento.
Se il calcio italiano vota Bonucci, allora non lascia nemmeno spazio al sogno, alla speranza; tantomeno alla storia, perché 36 gol in una sola stagione non si sono mai visti, e così tanti gol non si vedevano da oltre mezzo secolo.
Se il calcio italiano vota Bonucci, allora rinnega anche il calcio in bianco e nero. Quello dei nostri nonni, di chi non c’è più, quello delle domeniche alla radio perché le Tv ancora non c’erano, coi loro diritti, le loro dirette, i loro premi sfrontati.
Se il calcio italiano vota Bonucci, al netto di una stagione positiva con la maglia della Juventus, finita con il quinto campionato vinto e poco più, allora caro Gonzalo mi sa che devi arrenderti; complimentati col tuo nuovo compagno di squadra e mettiti l’animo in pace.
Devi farne nuovamente 36 e, probabilmente, tra un anno le cose saranno diverse.