Storia di un’esperienza mai decollata davvero. Manolo Gabbiadini lascerà Napoli nell’indifferenza, da attore non protagonista di un film senza lieto fine. Drammatico. Triste come la sua ultima stagione in azzurro. Sorrisi, pochi. Solo 5 da agosto 2016, un numero di reti davvero basso per chi aveva l’arduo compito di non far rimpiangere l’assenza del collega polacco Milik. Dopo il brutto infortunio al ginocchio e i tanti mesi per recuperare, a breve potrebbe infatti arrivare la sua prima convocazione. Determinazione, quella che è forse mancata a Gabbiadini in campo. In una piazza difficile come Napoli, se non dai tutto difficilmente riesci a lasciare il segno. Indelebile, il bergamasco non è purtroppo riuscito a esserlo. “Deve adattarsi al nostro sistema di gioco”, diceva Sarri quando lo schierava al centro dell’offensiva partenopea. Un ruolo non così tanto gradito dall’ex Sampdoria. Versatile, come nonostante tutto Gabibaidini ha provato a essere nei due anni al Napoli.
Cambiare aria potrebbe fargli bene. Lui che alla Sampdoria, in 50 partite, aveva segnato 19 reti. Una media di più di 2,5 gol a partita. “Non male per un attaccante così giovane“, ripetevano tutti. Adesso 25enne e con una lunga carriera ancora da percorrere. Sarà il regista del suo nuovo film in Inghilterra.”Una maglia per ricominciare” potrebbe esserne il titolo. Southampton il luogo delle riprese. Completino, scarpette e pallone. Tutto quello che gli servirà oltre Manica. Felice (forse) di questa esperienza che sta per cominciare. Palla ai piedi e penna in mano. Autore della nuova vita made in England.
A cura di Oscar Maresca (Twitter @MarescaOscar)
