Lo aveva detto chiaro e tondo 24 ore prima del fischio iniziale: “Se qualcuno pensa che col Palermo sia partita già vinta, si sbaglia di grosso”.
Nessuna novità, in fondo, perché le stesse cose le ha ripetute per ogni gara giocata contro squadre che, almeno sulla carta, il Napoli dovrebbero affrontarlo.
Eppure stavolta ha avuto ragione lui. Rosanero bravi e capaci, 1-1che vale oro per il nuovo Palermo di Lopez e pareggio che sta strettissimo agli azzurri, con la Roma che si era fermata davanti ma che è ancora distante due punti.
Dove ha sbagliato il Napoli?
Oppure dove ha sbagliato Sarri: perché l’atteggiamento dei padroni di casa è stato errato dal primo all’ultimo minuto.
In una gara – bisogna dirlo – comunque sfortunata per il Napoli, con una miriade di tiri a tanto così dal gol, gli azzurri non hanno fatto nulla per facilitarsi la vita.
SUI GUANTONI DI POSAVEC
Pronti via ed Hysaj sbaglia tempo, giocata, tutto e perde Nestorovski, con un cross di Rispoli che ha preso alla sprovvista tutti.
Dalle parti di Reina calmi proprio non ci si può stare; ma 85 minuti per ribaltare il risultato e far sorridere i tifosi ci sarebbero.
Invece no, perché il Napoli si piega su sé stesso, sui guantoni di Posavec e su una negatività che non permette all’ultimo pallone di Mertens di superare il portiere e andare in porta.
Fortunatamente per gli azzurri, però, Posavec si distrae un attimo, proprio mentre il pallone di Mertens si dirige tra le sue mani e gli scappa, finendo in porta: 1-1.
Ma da lì in poi ci sarà solo confusione: Pavoletti è ancora un corpo estraneo in questo Napoli, Insigne fallisce a pochi passi dalla porta, Callejon si fa respingere tutto dall’estremo portiere rosanero.
INSPIEGABILI SCELTE DI SARRI
Ma è la cattiveria che è mancata, così come la geometria e la precisione che di solito non mancano.
Negativa la gara di Jorginho: l’italo-brasiliano è fuori fase da inizio stagione, ma nell’ultimo mese ha dato dimostrazione di quanto la panchina a Diawara stia stretta. Eppure gioca, gioca e sbaglia, gioca e non riesce a trovare la verticalizzazione giusta mai.
Così come male fa Allan, l’altro della mediana che non ci saremmo aspettati contro il Palermo?
Dove sono Diawara e Zielinski?, chiederemmo a Sarri, ma ormai dietro non si può tornare.
Il primo non vede proprio il campo, retrocesso nelle gerarchie per qualcosa che noi non sappiamo; il secondo lo vediamo in campo in apertura di ripresa e dopo il suo ingresso il Napoli ripesca anche il pari.
Errori che nessuno si aspettava, come quelli di una difesa che continua a beccare gol e a regalare punti in casa: dopo i pari con Lazio e Sassuolo, altro 1-1 sanguinario.
La Juve scappa sempre più, la Roma resta alla portata; ma di questo Napoli spaventa l’immaturità, la capacità di poter vincere con chiunque e di potersi fermare con tutti.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)