Giampiero Mughini è tornato a parlare di Napoli, sempre attraverso le telecamere della trasmissione di Italia 1, “Tiki Taka”, ma stavolta in toni più lusinghieri e decisamente riparatori, dopo l’infelice uscita di una settimana fa, quando l’opinionista catanese trapiantato a Roma aveva parlato del capoluogo partenopeo come di una città “con non molte altre identità al di fuori del calcio”.
Mughini si è corretto affermando: “Napoli è una delle capitali della storia occidentale, e questa cosa la sanno pure gli analfabeti. Nessuno può attribuirmi cose che non ho detto o che io ignori la sua grandezza. Ma le mie parole di sette giorni fa facevano riferimento al fatto che Napoli ed i napoletani avessero celebrato Maradona come un Messia al teatro ‘San Carlo’.
“Sarebbe come se a Torino i tifosi della Juventus onorassero Michel Platini alla Mole Antonelliana. Allora mi è parso come una stonatura. Nel mio pc ho pochissime canzoni che ascolto abitualmente, e tra queste ci sono quelle di Enzo Avitabile, uno dei migliori jazzisti italiani. Così come penso che Raffaele La Capria sia uno dei migliori scrittori contemporanei e Pino Daniele con la sua musica, il teatro dei De Filippo e molta altra arte data da artisti napoletani risulti impareggiabile”.
“E poi ci sono i monumenti…la biblioteca di Benedetto Croce mica sta ad Amburgo?”. Parole belle finalmente, ma che sembrano suonare più come un cerotto da mettere lì dove era stata aperta una ferita per curare la propria immagine. L’augurio comunque è che davvero il signor Mughini pensi questo, e che, pur avendo una certa età, abbia imparato a pensare alle conseguenze che il parlare pubblicamente in televisione comporta.