Con il ritorno di Arkadiusz Milik saranno “guai” per Maurizio Sarri: i guai che ogni allenatore vorrebbe avere.
Perché dalla mancanza di giocatori di reparto che il Napoli ha dovuto affrontare ad ottobre e novembre, si passerà all’abbondanza di uomini. Il riferimento è naturalmente alla posizione di centravanti, con nessun elemento di ruolo presente nell’organico azzurro all’indomani dell’infortunio capitato allo stesso Milik oltre tre mesi fa.
Fattore negativo
E questa cosa il Napoli l’ha pagata specialmente nelle primissime partite nelle quali ha dovuto rinunciare al bomber polacco, con i gol che stentavano ad essere segnati ed una certa evidenza nel constatare che la squadra non riusciva a capitalizzare la grande mole di gioco costruita. Il tutto fino a quando Mertens non si è scoperto un gran bel falso nueve. Adesso però cambia tutto: ecco Milik, Pavoletti, Mertens ed anche Gabbiadini, che continua ancora ad essere un giocatore del Napoli.
Che lusso!
E questa ritrovata abbondanza rischia di farsi sentire in maniera non indifferente anche nelle posizioni limitrofe a quelle del terminale offensivo di riferimento: con l’impiego di una vera e propria punta, ecco che tornerà a riproporsi il solito, eterno ballottaggio Insigne-Mertens.
Il primo ha cominciato il proprio campionato da novembre in poi, quando lo score relativo ai gol segnati ed alle giocate effettuate è iniziato ad impennarsi verso l’altro. Il belga “is on fire”, ogni pallone che tocca si trasforma in oro, tra assist e gol decisivi. A destra è vietato anche solo pensare di poter sostituire Callejon, per l’equilibrio che lo spagnolo è in grado di garantire. Come agire, lo sa solo Sarri.
di Salvatore Lavino (Twitter @sal85lav)