KICKOFF – Il fatturato conta…se non è Sarri a parlarne

Quando Maurizio Sarri parla di fatturati come discriminante in grado di fare la differenza, è stato spesso criticato.

Stavolta è toccato a Vincenzo Montella vestire i panni del contabile e parlare di un Napoli costruito per la Champions League, con un budget relativo. Dimenticando forse di essere non più l’allenatore di Catania, Sampdoria o Juventus, bensì del Milan. “Dico questo all’amico Sarri che tanto tiene ai fatturati”. Ma il Milan non è certo povero, pur non disponendo più della possibilità di poter spendere e spandere sul mercato come fatto fino a circa 7 anni fa.

Vincenzo, le cose stanno così

Eppure Sarri, che di numeri e di capacità di calcolo se ne intende, dato il suo precedente mestiere in banca, ha saputo dare una risposta adeguata: “Montella forse voleva prendermi in giro, visto che le statistiche UEFA parlano di entrate del Milan superiori di 80 milioni a quelle del Napoli. O magari ha voluto far intendere che i suoi dirigenti non sono bravi a spendere tutti quei soldi”.

Tutto questo era accaduto venerdì scorso. E dopo la vittoria azzurra di San Siro, bella per il carattere grazie al quale è maturata, Montella ha tenuto a rispondere: “Si, certo che volevo prendere in giro Sarri: infatti nel secondo tempo è entrato Zielinski, che è costato 20 milioni al Napoli”.

Caro Milan, così si fa

Ma non è che al Milan manchino i giocatori frutto di grandi investimenti: Bacca ad esempio ne è costato ben 30 ai rossoneri, ma non sta rendendo affatto al pari della spesa sostenuta. E lo stesso vale per Bertolacci, pagato ben 20 milioni! O Gustavo Gomez (8,5) e Lapadula (9).

Cifre queste ultime due alquanto sostenibili ma che se sommate ed affiancate al rendimento dei due giocatori fanno effettivamente capire che con tutta probabilità forse veramente al Milan si spende con troppa leggerezza. A differenza del Napoli: ricordate quanto furono pagati Mertens e Callejon?

di Salvatore Lavino (Twitter @sal85lav)

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