GLI AVVERSARI – Milan a due facce

Vincenzo Montella
Vincenzo Montella (©Getty Images)

Il Napoli torna a San Siro dopo il mirabolante 4-0 dell’anno scorso, quando la squadra di Maurizio Sarri annichilì il Milan di Sinisa Mihajlovic. Da quel momento ad oggi sono cambiate tante cose; soprattutto fra i rossoneri, che sembrano aver trovato la strada giusta per ripartire dopo tanti anni difficili. Alla guida c’è Vincenzo Montella, l’artefice di tutto.

ALLENATORE. Se il Milan ha ritrovato un’identità il merito è del suo allenatore. Che ha saputo metter da parte le sue idee per costruire un sistema tattico più idoneo alle qualità dei suoi calciatori. A causa di un mercato inesistenze in estate, l’ex Fiorentina ha dovuto fare di necessità virtù: è stato abile a valorizzare il poco buon materiale tecnico a disposizione (Suso e Paletta su tutti) e non ha avuto paura ad affidarsi ai giovani nei momenti di bisogno (Locatelli esempio lampante).

COME GIOCA – 4-3-3

Donnarumma; Abate, Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Locatelli, Bertolacci; Suso, Bacca, Bonaventura.

Non è più lo stesso Milan spregiudicato dell’andata. Dopo le prime giornate di campionato, Montella ha capito che c’era bisogno di cambiare. Ora i rossoneri sono molto più attenti in fase difensiva perché si lavora di squadra e non più di reparto, come invece aveva provato a fare all’inizio. A proposito di difesa. Contro il Napoli non ci saranno Romagnoli (per squalifica) e De Sciglio (infortunio al tallone): al loro posto dovrebbero giocare Gomez e Antonelli. A centrocampo assente Locatelli (anche lui per squalifica): ballottaggio fra l’ex Sosa e Bertolacci per sostituirlo. Intoccabile il tridente d’attacco.

PREGI. Montella è riuscito a compattare l’ambiente, fatto a pezzi dagli ultimi difficili anni. Questo ha influito anche sui risultati: la squadra è più consapevole dei propri mezzi (alimentata anche dalla vittoria della Supercoppa contro la Juventus) ed è in un momento di forma fisica smagliante. Sul gioco c’è ancora tanto da lavorare – e da comprare -, ma finora quello dell’allenatore non si può non definire un capolavoro.

DIFETTI. Il Milan è una squadra che ha deciso di ripartire dando spazio ai giovani. Progetto bello e ambizioso, in controtendenza, ma ha anche dei punti a sfavore: nel caso dei rossoneri, il problema più evidente riguarda l’approccio e l’interpretazione delle partite. Nelle ultime sfide tanti sono stati i primi tempi regalati agli avversari, per poi tornare in corsa nella ripresa. Per informazioni chiedere al Torino, che ha subito due rimonte dai milanisti nel giro di cinque giorni.

L’UOMO CHIAVE. Un prestito di sei mesi al Genoa per sbloccarsi, una prima parte di campionato con il Milan per consacrarsi: Suso è fra le più belle e interessanti sorprese di questa stagione. Aveva fatto vedere le sue qualità anche nella partita del San Paolo con un gol fantastico. Dopo un periodo senza infamia e senza lode, è letteralmente esploso e ora Montella non può fare a meno di lui. E’ dal suo sinistro che partono le azioni più pericolose della squadra, ma merita attenzione anche Bonaventura, fresco di rinnovo fino al 2020, sempre fra i migliori in campo.

 

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

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