13 risultati utili consecutivi. Una striscia lunga, importante, che dà il senso di questo Napoli a cavallo di due anni diversi, ma con lo stesso obiettivo: la vittoria.
In modo difficile – anche se il risultato non indurrebbe a pensarlo -, ma è arrivata anche ieri, contro un Pescara molto solido per un tempo e poi scioltosi nella ripresa sotto i colpi di un Napoli che quando accende la testa non ha difficoltà a superare gli avversari.
Storia nella storia: quella di Lorenzo Tonelli, il difensore goleador con medie da record. Due gol in altrettante presenze, dopo quello di giustezza contro la Sampdoria all’ultimo respiro, ieri è arrivata la prepotenza di uno che fa valere tutta la sua stazza. Il colpo di testa su calcio piazzato è un belvedere, una soluzione in più che ora Sarri sa di avere e che vorrà sfruttare al massimo.
Ma è stata anche e soprattutto la serata di Dries Mertens; il belga, ancora prima punta, ha fatto ancora una volta suo il ruolo andando a segnare il bel gol che ha di fatto chiuso la gara.
Per Dries sono 16 le marcature stagionali, 12 di queste in campionato, un dato già record e che gli vale anche la cinquantesima marcatura in maglia Napoli.
La maglia, appunto, quella bianca con striscia trasversale azzurra tanto amata dai tifosi: 6 volte usata e sei vittorie in campionato, una media invidiabile per una semplice divisa.
I buchi oscuri, però, ci sono, anche in una gara di facile interpretazione; il rigore dell’ultimo minuto, poi trasformato da Caprari, è solo l’ultimo segnale di una partita che di disattenzioni difensive se n’è portate tante dietro.
Lo stesso Tonelli, prima del gol, non era stato perfetto e, in generale, il Napoli in uscita ed in fase di manovra ne aveva avuti molti di problemi.
Bravo il Pescara con un pressing asfissiante fino all’area avversaria, un po’ sulla falsariga di quanto visto settimana scorsa contro la Sampdoria; Oddo ha seguito gli insegnamenti di Giampaolo, stavolta però la banda Sarri è riuscita a sbloccarla prima, merito anche dell’enormemente diverso tasso tecnico avversario.
I gol stagionali salgono dunque a 59, un dato pazzesco se pensiamo che questa squadra in estate ha perso il goleador assoluto della storia del campionato italiano.
Ma l’ombra di Higuain ormai è lontana, soprattutto quando in città c’è Maradona, ed il peso dei gol è suddiviso su tutti.
Diego, appunto; con lui a Napoli si risveglia il senso di fratellanza di tutti, la B gli dedica il famoso coro appena cominciata la partita e tutti si aspettano di vederlo spuntare al San Paolo a partita già avviata.
Così non sarà, però, perché Diego ha da pensare allo spettacolo di stasera e non potrà ammirare lo splendido gol di Hamsik che, un minuto dopo Tonelli, manda virtualmente i titoli di coda al match. La rincorsa dello slovacco ai gol di Diego continua, così come continuano i vuoti di memoria di un Napoli che non può permettersi altre distrazioni; salgono a 32 le reti subite in 27 uscite stagionali su tre competizioni.
Un dato preoccupante alla vigilia di una gara di campionato, a Milano, che vorrà dire tanto; Roma e Lazio non arretrano di un centimetro e il margine di errore per la squadra di Sarri è sempre più sottile.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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