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Maradona: “La mia partita più importante contro la Cremonese…!”

Maradona e Siani – FOTO: screenshot

Diego Armando Maradona, Alessandro Siani e Luigi De Magistris  sono stati impegnati in conferenza stampa al teatro ‘San Carlo’.

Comincia l’attore: “Quando Napoli chiama, Diego risponde. Ho visto bambini di 10 anni con le lacrime agli occhi per lui. Lacrime di gioia e che vengono tramandate di generazione in generazione per il suo mito. Lacrime di vera ed emozione. Nel 1984 Maradona ha cambiato e modificato la genetica del popolo napoletano, e se quest’oggi la squadra ambisce a vincere è anche grazie a lui ed al retaggio che ci ha lasciato. Lui è stato il più grande giocatore della storia, il miglior piede sinistro della gioia, ed il suo cervello è ambidestro. E’ unico”.

Luigi De Magistris: “Maradona ha fatto sognare intere generazioni, e grazie a lui la gente ha capito che tutto è possibile con talento, amore e passione. Con questi sentimenti ancora una volta Maradona lo accoglie e lo ringrazia. Sono passati 30 anni dal primo scudetto, la città è felice di poter ritrovare il suo eroe. Attraverso il calcio si fa anche cultura”.

Maradona: “Io vorrei ringraziare tutti voi, soprattutto Alessandro Siani, che ha creduto in me. La mia presenza ha fatto molto discutere. Io però sono contento di mettere piede al ‘San Carlo’, che è uno dei teatri più belli del mondo. Sono felice perché ritrovo Napoli, la città che è mia e che amerò per sempre. Non sarà uno spettacolo come siamo abituati a vedere, sarà un racconto di Maradona, soprattutto dell’uomo. Al Napoli ho vissuto momenti unici ed irripetibili e sono contento per il ritorno della squadra ad alti livelli adesso.

“In tanti mi chiedevano di battere la Juventus e le milanesi…ai bianconeri facemmo 5 gol, all’Inter togliemmo lo scudetto, al Milan pure. Ma ricordo con affetto un Napoli-Cremonese davanti a 80mila spettatori al ‘San Paolo’. Era una partita che non contava niente e la notte prima dissi a me stesso: “Se non posso giocare per lo scudetto, allora non gioco più. Avrei provato vergogna a portare 80mila persone a vedere una partita che non valeva nulla. Vincevamo  4-0 ed avevo fatto tanti assist, ma il popolo azzurro voleva un mio gol. Che gente fantastica. Ora bisogna continuare a credere nello scudetto”.

Il fuoriclasse argentino ha anche detto: “Ieri ho incontrato De Laurentiis. Abbiamo parlato a lungo, è stato il primo passo per entrare a far parte del Napoli e lavorare per gli azzurri. Gli ho detto che voglio una squadra da scudetto. Lui prima non capiva niente di calcio, ora è diventato davvero un grande esperto.”.

Salvatore Lavino

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