Un primo tempo da dimenticare quello di sabato sera contro la Sampdoria. La squadra di Maurizio Sarri, al rientro dopo la sosta natalizia, ha dovuto mettere da parte 45 minuti giocati malissimo per poter riprendere il match e poi vincerlo, solo nei minuti finali, contro un avversario che ha saputo per almeno un’ora tenere testa alla grande agli azzurri.
Dove nascono le difficoltà che i padroni di casa hanno incontrato? Sicuramente la Samp è arrivata al San Paolo preparatissima, con Giampaolo, tecnico ospite, che non aveva lasciato nulla al caso; squadra corta, reattiva, capace di mettere in dubbio le qualità del pacchetto difensivo nuovo per tre quarti con le caratteristiche dei propri giocatori offensivi, ma anche l’incapacità del Napoli di prendere con decisione il pallino del match e affrontare a testa alta i blucerchiati.
Se l’intero settore difensivo può avere qualche scusante – la prima volta di Tonelli, una coppia completamente inedita con Chiriches, l’uso di Strinic per la mancanza di Ghoulam con le assenza anche di Albiol e Koulibaly – meno ne troviamo per il centrocampo napoletano.
Sarri, prima di Natale, pareva aver trovato un giusto equilibrio ed una gerarchia che aveva completamente ribaltato quanto visto lo scorso anno; gli ultimi arrivati Zielinski e Diawara erano sembrati nell’ultimo mese di dicembre capaci di prendersi la titolarità e diventare necessari per la mediana partenopea.
L’ex Bologna aveva preso con personalità le redini della squadra anche in sfide difficili come quella di Lisbona, mentre il polacco era pdiventato grimaldello ideale in partite bloccate tatticamente, capace di trovare anche i primi gol in maglia Napoli tra Inter e Cagliari.
Contro la Samp, invece, Sarri ha riproposto il Napoli 2015-16, quello che in mezzo al campo conta su Jorginho e Allan insieme ad Hamsik.
E se lo slovacco, punto fisso del tecnico toscano, è parso in confusione per tutta la prima parte di gara crescendo poi alla distanza, molte più difficoltà hanno incontrato gli altri due elementi del reparto.
Jorginho, uscito dal campo poco dopo l’ora di gioco per far spazio a Gabbiadini, è stato per tutti il meno positivo degli azzurri; incapace di gestire un possesso vincente, l’italo-brasiliano era sembrato completamente avulso dalla gara, sbagliando ogni appoggio che passasse dai suoi piedi.
Meno disastroso, ma comunque impreciso, è stato Allan; il brasiliano ha lasciato spazio a Zielinski che ha poi dato una grande mano nella rimonta napoletana degli ultimi minuti.
Prestazioni che di certo Sarri non dimenticherà; e se è vero che le scelte di sabato potevano essere condizionate dall’impegno di Coppa Italia di domani sera, da domenica il tecnico azzurro potrebbe tornare a puntare sui due gioielli dell’ultimo mercato estivo.
Quelli capaci di prendersi Napoli in pochi mesi e diventare insostituibili anche agli occhi della tifoseria.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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