Diciassette, ‘a disgrazia. La tradizione vuole che per la smorfia napoletana il 17 sia un numero nefasto, al punto che se si è in 17 a tavola si cerca il diciottesimo per non sfidare la sorte. I superstiziosi ci vedono quindi tutto il male possibile: per carità, ognuno è libero di credere a ciò che vuole, ma se proprio vogliamo sfidarci a colpi di cabala tiriamo fuori un motivo più che valido, almeno per i tifosi. Quel motivo sta per compiere dieci anni con indosso la maglia azzurra, è il capitano del Napoli e indossa proprio questo numero qui. Marek Hamsik ha scelto il 17 fin dal primo anno, quando Pierpaolo Marino lo acquisto a 20 anni appena compiuti. Nessuno, neanche il più ottimista poteva immaginare che quel ragazzino smunto e coi capelli a punta sarebbe rimasto così a lungo, indossando la fascia di capitano e diventando un simbolo di questa squadra. Un anno che ha la griffe di Hamsik non può essere un anno sbagliato, non deve esserlo. E’ l’anno dei suoi trent’anni, è l’anno in cui probabilmente entrerà definitivamente nella leggenda, battendo anche il record di gol detenuto da un certo Diego Armando Maradona. E chissà, magari un giorno anche la ’17’ resterà una maglia ineleggibile, in onore al suo più illustre proprietario, che magari quel giorno avrà fatto davvero la storia di Napoli, alzando al cielo quel Qualcosa con la Q maiuscola che è giusto un pizzico più in alto di una Coppa Italia. Magari proprio nel 2017, o al massimo nel 2017-18. Speriamo. Buon anno a tutti!
di Antonio Papa (Twitter @antoniopapapapa)