Quando lo vedi fare il movimento sul secondo palo, per poi tagliare sul primo, e insaccare di prima senza neanche guardarla la porta, credi di avere le allucinazioni.
Quella cosa lì, quel gol così lo fa chi da anni studia per diventare centravanti di razza. Non chi ha sempre fatto altro nella vita e da un mesetto a questa parte si mette alla prova con altre mansioni.
Dries Mertens, però, all’alba dei 30 anni, ha deciso che vale la pena, nella vita, fare ogni tanto qualcosa di diverso; e quindi si reinventa centravanti. Di quelli veri, però, che sanno decidere le partite, indirizzarle, azzannarle.
Un gol, anzi due, poi tre. Sembrava finita lì, ma quando è anche arrivato il quarto, il San Paolo ha dovuto arrendersi. Mertens non è solo l’uomo del giorno, ma quello del mese: dalla gara col Benfica in poi ha messo a posto le cose per il Napoli, mettendo la sua firma sulla qualificazione agli ottavi e sulle vittorie a Cagliari e di ieri.
DI SAVOLDI L’ULTIMO POKER IN A
Il 18 dicembre, però, dev’essere un giorno che porta bene al Napoli. Perché proprio in quello stesso giorno del 1977 era arrivato l’ultimo poker di un calciatore azzurro in campionato.
Erano altri tempi, altro calcio, era un Savoldi che fece impazzire di gioia una città intera. Cavani ci era riuscito a farne quattro, qualche anno fa, ma il palcoscenico era quello dell’Europa League.
Altra storia, Dries Mertens, altri numeri. Tutti pazzeschi: 10 gol in campionato, 14 in stagione, 8 nelle ultime tre uscite tra campionato e Champions.
La stagione aveva promesso bene sin da Pescara, ma nello sviluppo è ancora meglio; il dualismo con Insigne gli ha fatto benissimo, poi lo stop di Milik gli ha regalato una importante chance. I treni si prendono a volo, e se quello di Gabbiadini è passato dalla stazione senza fermarsi, il belga ci è saltato giù come fosse l’ultimo della giornata.
Sarri, che di lui disse “Se avesse avuto continuità, sarebbe stato nel Real o nel Barcellona, ha apprezzato il suo voler calarsi nella parte e adesso è inamovibile; Pavoletti è dietro l’angolo, sullo sfondo c’è già Milik, ma per il momento nessuno lo metta in discussione.
Perché gol come quello di ieri, al San Paolo, non se ne sono visti poi così tanti e perché il Real che avrebbe potuto meritare lo affronterà con la maglia azzurra. Ieri ha superato Cristiano Ronaldo: 4 gol contro 3. Mica male, Dries.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)