Chapecoense, Ruschel: “Io miracolato da Dio, giocherò ancora”

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Chapecoense © Getty Images

Alan Ruschel, calciatore della Chapecoense scampato miracolosamente al disastro areo in cui tre settimane fa quasi tutti i componenti della squadra brasiliana sono morti, ha parlato in una struggente dichiarazione fatta in una apposita conferenza stampa del suo momento attuale e dei propositi di voler continuare a giocare nonostante il terribile episodio: “Sono un miracolato – ha esordito Ruschel, che non ha mancato di ricordare i suoi compagni – ho perso tanti amici in un solo colpo”.

“Essere qui è una grande gioia però, nonostante in tanti non siano più al mio fianco. E’ stato Dio a mettermi sulle ginocchia dicendomi che avevo ancora una missione da compiere a questo mondo. Follmann aveva insistito perché mi sedessi accanto a lui su quel maledetto volo, e questa è l’ultima cosa che ricordo di quel giorno da cancellare”.

Lo stesso Ruschel ha annunciato che continuerà a giocare a calcio: “Ci vorrà pazienza, occorreranno tre mesi per la calcificazione della colonna vertebrale ed altri due per rinforzare la mia struttura muscolare”.

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