Il Napoli ha ritrovato se stesso proprio nel momento più opportuno. E non poteva esserci sfida migliore per un vero e proprio banco di prova. Il Torino di Sinisa Mihajlovic è una squadra costruita per fare bene: tanti giovani di qualità, individualità e organizzazione tattica. Ma i punti deboli non mancano.
ALLENATORE. Non ha bisogno di tante presentazioni. Il sergente Sinisa ha iniziato questa nuova avventura con grande entusiasmo, dopo l’immeritato esonero dal Milan sul finire della scorsa stagione. Al Torino ha trovato un ambiente adatto a lui e al suo spirito da combattente. La stagione è iniziata abbastanza bene, ma anche lui è consapevole che la sua squadra può fare ancora di più.
COME GIOCA. 4-3-3
Hart; Zappacosta, Rossettini, Castan, Barreca; Benassi, Valdifiori, Baselli; Iago Falque, Belotti, Ljajic.
Modulo ideale per le caratteristiche dei singoli, ma ancora in fase di costruzione. I meccanismi da sistemare riguardano soprattutto la fase difensiva, paradossalmente; sì, perché quella è storicamente la zona di campo maggiormente curata da Mihajlovic. Nonostante il puzzle non sia ancora perfettamente incastrato, la squadra gioca e a tratti anche bene, ma soprattutto racimola buoni risultati. Ma si ha la sensazione che la situazione possa migliorare ancora.
PREGI. I numeri parlano chiaro: terzo miglior attacco della Serie A, dietro solo a Juventus e Roma e in coabitazione con il Napoli. Il potenziale offensivo del Torino è spaventoso, anche perché lì davanti c’è l’infallibile Belotti. Ma Ljajic e Iago, sugli esterni, sempre molto pericolosi con dribbling e i movimenti ad accentrarsi. Ma di fondamentale importanza sono anche gli inserimenti delle due mezzali, sempre puntuali, per creare densità all’interno dell’area di rigore avversaria.
DIFETTI. Per una squadra che punta in alto come il Torino, 22 gol subiti sono troppi. Castan non è più quello di Roma e Rossettini è altalenante nelle prestazioni. La cessione di due perni come Glik e Maksimovic sta pensando molto sugli equilibri. A gennaio c’è bisogno di un intervento sul mercato per ovviare al problema.
L’UOMO CHIAVE. Ci sono dubbi? 11 gol in 14 presenze, lavoro sporco impressionante e punto di riferimento per tutti i compagni. Il gallo Belotti è definitivamente esploso quest’anno e Cairo lo ha capito in fretta: subito rinnovo di contratto e clausola da 100 milioni, più di Higuaìn. Pericolo costante in area di rigore, è difficilissimo da marcare. La difesa azzurra è chiamata ad un test molto importante.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)
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