Una settimana ancora, poi di questo 2016 calcistico dovremo provare a fare un sunto e spedirlo in soffitta, con tutti i pro e i contro che porta con sé. Un anno importante per il Napoli, un anno in cui gli azzurri hanno saputo rilanciarsi alla grande, con l’arrivo di Maurizio Sarri ed uno spirito rinvigorito, capace di far paura anche alla Juve quasi fino alla fine dello scorso campionato.
Ma anche l’anno della ricostruzione; via Higuain e dentro tanti ottimi nuovi calciatori che in questo 2016 costituiscono la base del Napoli che domani sarà. Milik, che ieri ha parlato per la prima volta alla stampa dopo l’infortunio, ne è forse l’esempio massimo: 22 anni, ma faccia già da giocatore esperto, qualità da vendere, fisico da gladiatore e una partenza sprint a Napoli che solo la rottura dei legamenti ha potuto fermare.
A due mesi dall’operazione, però, il polacco sta lavorando duramente per poter rientrare; la tabella di marcia ha una data precisa, prima della doppia sfida contro il Real Madrid, per ridare al Napoli peso e qualità in avanti.
La stessa qualità che per ora sta regalando Dries Mertens; dai piedi del belga sono passate le ultime spettacolari prestazioni, da Lisbona a Cagliari il suo marchio si legge indelebile e Sarri sa di non poterne fare a meno.
Non potrà farne a meno neanche questa volta, perché davanti a sé il Napoli ha due sfide che possono dirla ancora lunga. È troppo presto per mandare in soffitta un anno che non permette agli azzurri di rilassarsi nemmeno un attimo.
Si ricomincia domenica con il Torino al San Paolo, il saluto ufficiale allo stadio di Fuorigrotta per questo anno che se ne va. Contro i granata, una delle inseguitrici più agguerrite dietro gli azzurri, servirà una partita attenta, pronta, una di quelle che non vogliono cali di tensione; il Toro, dopo la sconfitta nel derby con la Juve, vorrà rifarsi, e quale modo migliore di una sorpresa esterna?
Ma il vero saluto alla prima parte della stagione arriverà il prossimo giovedi, al Franchi di Firenze; Fiorentina-Napoli sarà l’ultimo big match del turno, una gara sempre incerta e sempre pronta a regalare agli azzurri sorprese. La squadra di Paulo Sousa non è in un grandissimo momento di forma, ma ha tra le fila tanti calciatori che possono fare la differenza; Borja, Bernardeschi, Kalinic che tanto piace al Napoli. Sembrava l’indiziato numero uno per l’eredità di Gonzalo Higuain qualche mese fa, ma arrivarci ora, dopo la clausola da 50 milioni posta dai viola, sembra impossibile.
Arriverà, invece, in azzurro, Leonardo Pavoletti. Non giovane, ma determinante, o almeno così si spera in casa azzurra. Il centravanti che ha fatto così tanto bene al Genoa nelle ultime due stagioni, potrebbe vivere una delle migliori storie da raccontare nello sport; dalla B alla Champions in pochissimo tempo e con la maglia di un club come il Napoli.
Esperto, arcigno, forte fisicamente e con qualità; sembra l’uomo giusto, Pavoletti, il centravanti ideale per il 4-3-3 sarriano che non vuole lasciare il passo ad altro modulo e, sopratutto, l’elemento giusto per dare a Milik il tempo di tornare alla grande.
Ma il mercato riaprirà a gennaio e per quel giorno le due gare di questa settimana saranno già state archiviate; al meglio, si spera, perché ora il Napoli non ha più alcuna possibilità di sbagliare se vuole cambiare il proprio destino; la Juve è lontanissima ad 8 punti, la metà di quelli che separano dalla Roma, mentre il Milan è avanti di una sola lunghezza.
Tutto è davvero ancora possibile.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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