Kevin-Prince Boateng è tornato ad esprimersi su ottimi livelli con la maglia del Las Palmas, compagine della Liga spagnola. L’ex centrocampista del Milan ha raccontato però un episodio del suo passato, alquanto controverso. Al quotidiano iberico ‘Marca’ Boateng ha svelato: “La mia vita non è stata tutta rose e fiori. Parecchie sono le cose delle quali mi sono pentite. Ho fatto parecchie sciocchezze da giovane. Ad esempio mi pento di non essermi impegnato seriamente, ma quando sei un ragazzo con tanti, troppi soldi è normale incappare in un rischio del genere”.
“Avevo talmente tanto denaro da poter comprare qualsiasi cosa. In due anni ho speso tutti i miei averi in auto, orologi, discoteche, ristoranti, stivali e per amici che in realtà non erano tali. Immaginate cosa significasse tutto questo per uno come me, cresciuto in povertà. Un vero pericolo. In parecchi dicono di me che sembro arrogante – prosegue Boateng – ma non bastano dieci minuti per giudicare una persona, non puoi farlo senza conoscerla”.
“Sapete che Nelson Mandela avrebbe voluto farmi sposare sua figlia? Successe ai Mondiali 2010 in Sudafrica. Lui mi chiamava “il Beckham africano”. Gli dissi che già avevo una moglie, e lui mi rispose: ‘Che problema c’è? Io ne ho 5’. Mandela era un personaggio straordinario che emanava un’aura incredibile. Razzismo nel calcio? Nulla è cambiato, ma si dovrebbe intervenire a cominciare dalla vita di tutti i giorni. Il razzismo non è bianco contro nero ma riguarda anche religione, odio, razza…”.
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