Ce ne ha messo di tempo Sarri. Ma, come si dice in questi casi, meglio tardi che mai. Diawara ha fatto il suo debutto con il Napoli solo un mese fa, in occasione del match di Champions contro il Besiktas al San Paolo: da quel momento in poi, escluse la gara di ritorno in Turchia ed Empoli, l’ex Bologna ha sempre giocato, dal primo all’ultimo minuto. E con lo stesso ottimo rendimento, nonostante i risultati tutt’altro che positivi ottenuti dalla squadra. Si è confermato anche ieri, nella vittoria (attesa da nove anni) ad Udine per 2-1: i gol li ha segnati Insigne, ma il lavoro del centrocampista è stato fondamentale per il successo azzurro.
Il guineano ha giganteggiato in mezzo al campo, ma non solo nell’eccellente fase di interdizione: mai un pallone buttato via, mai un passaggio a vuoto. E ha anche sfiorato un gol spettacolare. Piedi buoni, fisicità e gamba: mix perfetto per interpretare al meglio il ruolo di mediano. Il suo inserimento in squadra è stato provvidenziale, visto il momento no di Jorginho. Che, a differenza di Diawara, è più tecnico ma meno reattivo ed esplosivo. Tempi duri per l’italo-brasiliano, perché al momento il 42 azzurro è insostituibile. Ma avere due alternative di questo spessore non è un lusso per tutti.
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)