Arrivato al Napoli per caso, si è subito innamorato della città. Reina, decise di abbandonarla per provare l’esperienza tedesca con il Bayern, ma la distanza dal capoluogo partenopeo si faceva sentire giorno dopo giorno. Monaco non è Napoli e si sa, è sempre il cuore che comanda. Finalmente il ritorno in città, questa volta per rimanerci. Entrato nelle grazie dei tifosi per il suo carisma, si è imposto nelle gerarchie azzurre, e oggi sono 103 le presenze con la casacca partenopea. Alti e bassi hanno sempre condizionato la sua esperienza; tante le partite salvate con le sue prodezze, altrettante quelle condizionate negativamente.
Questa stagione non è iniziata bene per lui e il Napoli, Pepe in alcune situazioni avrebbe potuto metterci una pezza, ma purtroppo non ci è riuscito. Nell’ultima partita con la Lazio se solo avesse agguantato meglio il tiro di Keita, ora la squadra partenopea poteva non essere distante nove lunghezze dalla Juventus capolista. Non è la prima occasione in cui il portiere si fa trovare disattento, contro Milan e Bologna, l’estremo difensore aveva già mostrato poca lucidità nel bloccare il pallone. Non solo critiche però, contro Genoa ed Empoli ad esempio, fu proprio lo spagnolo a rendersi protagonista consentendo ai suoi di portare a casa punti importanti.
Il mestiere del portiere è storicamente molto complicato, avere riflessi pronti ed essere scattante e preciso a volte può risultare davvero difficile. Quando non si è in giornata capita di non essere pronti, ma l’esperienza e la capacità di tenere unito il gruppo, non si perdono mai. Quanto Reina sia un uomo spogliatoio, il Napoli lo sa bene. A volte in campo una strigliata alla difesa, evita tanti problemi a tutta la squadra. La fiducia ad un portiere non può essere tolta per qualche indecisione, servirà tempo a lui come a tutto il gruppo azzurro, per ritrovare la freddezza e la lucidità di un tempo. Reina ama Napoli, e Napoli ama Reina.
Di Oscar Maresca (Twitter @MarescaOscar)