I tifosi del Napoli fermati ad Istanbul in occasione del match di Champions League contro il Besiktas e costretti a ritornare soltanto nelle scorse ore denunciano il trattamento inumano riservato loro dalla polizia turca. Le forze dell’ordine locali avrebbero costretto i sostenitori azzurri a consegnare loro soldi, sigarette ed altri effetti personali, addirittura le cinture.
Una vera e propria rapina, come riportato da alcuni malcapitati protagonisti dalle pagine de ‘Il Mattino’ in edicola oggi. Gennaro di Capodimonte, 26 anni, dichiara: “Sin dal nostro arrivo in aeroporto si è percepita l’ostilità dei poliziotti. Alcuni di noi napoletani sono stati fermati senza motivo e sottoposti ad interrogatori, come si farebbe coi terroristi”.
Altri tifosi partenopei dicono: “Ci sono stati sottratti diversi oggetti ai varchi di ingresso: monete, sigarette, accendini, perfino le cinture. Siamo stati costretti a riporre tutto in appositi contenitori, con la promessa che tutto ci sarebbe stato restituito alla fine della partita. Sugli spalti gli stessi poliziotti fumavano le nostre sigarette e ci guardavano con aria di sfida”.