Il Borussia vince in Champions League, ma il suo uomo simbolo, Pierre-Emerick Aubameyang, in campo non c’è. Perché? Il ragazzo cresciuto nelle giovanili del Milan ed oggi stella del calcio europeo, era sugli spalti durante la gara della squadra tedesca contro lo Sporting Lisbona e a spiegare la sua assenza ci ha pensato il tecnico dei gialloneri Tuchel a fine gara: “Rinunciare a lui è stato difficile, ma i motivi di questa esclusione restano interni, riservati”.
Quanto una decisione del genere possa restare riservata, però, nell’epoca della comunicazione globale è abbastanza difficile capirlo, perché nelle ore subito successive le più disparate tesi hanno fatto capolino dalla Germania all’Inghilterra: oltremanica si paventa un possibile uso dello smartphone per il giocatore durante la riunione tecnica, atto che avrebbe innervosito la dirigenza tedesca; dall’altra parte, però, una possibile sortita italiana (per la festa della cognata) nello scorso weekend parrebbe essere alla base dell’esclusione.
Nel pomeriggio di ieri, poi, ad allargare il campo delle chiacchiere, erano arrivate le parole di ADL: il patron azzurro aveva fatto proprio il nome di Aubameyang tra le possibili alternative che potevano vestire la maglia azzurra negli scorsi anni, ma a quanto pare sarebbe stato Sarri a declinare la volontà del presidente.
Ci potrebbe essere una manovra di mercato dietro il freddo delle ultime ore? Assolutamente no, per ora, ma con ADL chi può dirlo? L’infortunio di Milik ha complicato le cose, la finestra di gennaio è sempre più vicina. E Gabbiadini in Germania ha sempre avuto un certo seguito.