Sarri e l’arma in più per battere la Juventus

Kalidou Koulibaly in azione col Napoli ©Getty Images
Kalidou Koulibaly, Napoli ©Getty Images

“Parliamo di un Napoli che ha perso Higuain a luglio e Milik a ottobre e continua a segnare e fare punti”. Nella conferenza stampa dopo la vittoria contro Empoli, Maurizio Sarri ha precisato come, nonostante le difficoltà, la sua squadra sia comunque in grado di esprimere un gioco offensivo all’altezza. Una frase che rispecchia i numeri finora conseguiti dai partenopei. Con l’assenza di una prima punta con le caratteristiche del Pipita, era necessario cambiare spartito e permettere a Milik e Gabbiadini di poter sfruttare al meglio il proprio potenziale. Allo stesso modo l’infortunio del polacco e la squalifica di Manolo, ha costretto l’allenatore toscano a ripiegare su un altro tipo di lavoro per adattare al meglio Dries Mertens nel ruolo di falso nueve.

L’abilità nel preparare situazioni da gioco fermo

Per pareggiare i conti con la scorsa stagione, Sarri ha dovuto cambiare più volte piano ma soprattutto si è affidato ad un’arma che nel primo anno a Napoli era stranamente venuta meno: l’abilità nel preparare le situazioni da gioco fermo. Talmente tanto accurata da far nascere la leggenda dei 33 schemi da utilizzare in caso di calcio d’angolo o calcio di punizione. Una tendenza confermata anche in serie A, con l’Empoli: 14 gol su 52 complessivi da angoli e punizioni, per una percentuale pari al 20%. Con Tonelli, autore di 8 reti nel biennio Sarriano, prolungato poi a Napoli, laddove non ha ancora esordito.

Numeri in netta crescita

Lo scorso anno però gli schemi non funzionavano a dovere. Gli azzurri sembravano incapaci di ripetere quanto richiesto dal loro tecnico. E così sui 106 gol messi a referto, solo 4 sono arrivati da palla inattiva. Un calo eclatante che può essere ricondotto alla scarsa fisicità della squadra e ai problemi di Jorginho come “battitore”. Un problema affrontato e, a quanto pare, risolto in ritiro. Addio a Jorginho e spazio a Ghoulam (a destra) e Callejon (a sinistra). Un cambio premiato subito dai numeri: 5 gol su 27 arrivano da palla inattiva. Una percentuale del 19% che permette al Napoli di guardare con fiducia alla trasferta di Torino. Proprio la Juventus non si trova a suo agio sui calci piazzati, infatti delle 7 reti subite ben 3 sono state incassate da situazioni del genere. Che Mister 33 stia escogitando l’ennesimo schema per mettere in scacco la Vecchia Signora?

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