Archiviato il successo di campionato contro l’Empoli, Faouzi Ghoulam è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli per fare il punto della situazione: “Abbiamo vinto una partita molto importante, soprattutto perché era in casa. Dobbiamo fare punti e siamo contenti, ma non dobbiamo rilassarci. Il campionato è ancora lungo. Ci sono sempre i momenti difficili in una stagione, l’importante è che il gioco non cambi e che durino poco. Se perdiamo dobbiamo comunque dare il massimo, per noi e per i tifosi”.
Ghoulam parla poi del match contro la Juventus: “L’importante è andare lì e giocare il nostro calcio. In questo modo i risultati arrivano, almeno il 99% delle volte. Dobbiamo andare lì senza paura, mettendo l’anima e il cuore in campo. Tutte le partite sono importanti, ma questo è un po’ come il derby che giocavo io in Francia tra Saint-Etienne e il Lione. Sappiamo che non è una gara come le altre, ma anche qui in palio ci sono i tre punti. Dobbiamo sudare la maglia e onorare il nostro popolo. Abbiamo le nostre armi in avanti, come Insigne, Mertens e Callejon. Ma anche chi è in panchina è forte.”
Sul confronto con Dani Alves invece: “E’ un giocatore molto importante. Ha una grande carriera, ricca di trofei, ma secondo me non è un duello tra me e lui, ma il Napoli contro la Juve, il nostro gioco contro il loro”.
Immancabile anche la domanda sull’ex Higuain: “Adesso gioca per la Juventus, non mi interessa più. Non parlerò di lui più che di altri. Il calcio va molto veloce, ci possono stare tante cose, possono succede tante cose, quindi basta parlare di lui. Bisogna parlare della Juventus che ha tanti campioni, proprio come noi. Non dobbiamo concentrarci troppo su Gonzalo, è un calciatore come un altro“.
Ghoulam prosegue poi parlando dell’ambientamento a Napoli: “Giocare qui è una cosa diversa rispetto a tutte le altre. In Francia ho giocato al Saint-Etienne, una delle squadre più importanti, poi sono passato qui, con una delle tifoserie migliori al mondo, e poi anche per l’Algeria. Mi sento fortunato. Napoli è una città diversa rispetto alle altre, la pressione è maggiore. Per questo all’inizio sembra un po’ difficile, ma bisogna solo abituarsi. Io a Napoli mi sento molto bene, mi sento a casa perché somiglia al mio paese d’origine. Poi si traduce in campo questo benessere”.
Chiusura dedicata a Sarri: “In partita ci martella, è vero, ma in allenamento è anche peggio. Vuole molto ritmo. Ce lo dà fuori dal campo e noi in campo dobbiamo farlo, altrimenti dopo la partita ci ammazza“.
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