“Dico sempre le stesse cose, eppure vengono interpretate in modo diverso e questo mi ha fatto girare il cazzo”. A quasi 24 ore di distanza ed a poche ore da una sfida importante come quella di oggi, le parole di Maurizio Sarri ancora riecheggiano, arrivando da Castel Volturno fino al San Paolo.
Tra poche ore il suo Napoli incontrerà la Roma di Luciano Spalletti, nel big match della giornata di A, eppure tutti ancora pensano all’uscita del tecnico napoletano, reo, secondo la stampa, di aver alzato già bandiera bianca nella corsa all’inseguimento della Juventus.
“Non mi sono mai arreso in vita mia, se guardate la mia carriera lo capirete”, aggiunge Sarri ai giornalisti presenti, ma quelle scuse forse non convincono quanto dovrebbero.
Quella del tecnico napoletano sta diventando una sorta di abitudine. Era già successo a Genova: il Napoli non va oltre lo 0-0, ma il direttore di gara nega due evidenti rigori agli azzurri, ‘condannandoli’ al pari. Nel post-gara, Sarri invocherà l’aiuto della società in questi momenti, ma con un comunicato arrivato poche ore dopo il Napoli ritratta e sposa le scelte arbitrali. Pochi giorni dopo, davanti alle telecamere Sarri cambia linea e strategia per uniformarsi ai dettami societari, ma il Napoli ha appena vinto e allora tutto passa in secondo piano.
Dopo Bergamo accade lo stesso; stavolta gli azzurri sono incappati nella prima sconfitta stagionale e il tecnico, ancora in clima partita, ammette: “La Juve è di un’altra categoria. Se inanellano una serie di ca…te mostruose, lotteremo anche noi per lo scudetto. Non sono soliti farne, però; è l’ultima volta che rispondo a domande sulla Juve”.
Le parole, frutto in parte dell’arrabbiatura post-gara, non passarono inosservate e la sosta delle nazionali ha contribuito ad ampliarne l’eco. Oggi Sarri ha di nuovo cambiato marcia, camminando nel senso opposto e promettendo alla piazza di continuare a correre per non lasciar andare i bianconeri, lontani quattro punti più su.
La gara di domani, se questo è l’obiettivo azzurro, non potrà dunque essere sbagliata: contro i giallorossi il Napoli ha per imperativo vincere e margini di errore di certo minimi. Fari puntati su Manolo Gabbiadini, principe dei bomber scontenti laddove il Re risponda al nome di Edin Dzeko, domani suo dirimpettaio. Il napoletano ed il romanista si giocheranno una fetta di credibilità davanti al pubblico del San Paolo e dovranno guidare i rispettivi attacchi. Scelte quasi obbligate per Spalletti che dovrà rinunciare a Peres e Strootman, uno che col pubblico di Fuorigrotta non riesce proprio a legare, così come anche per Sarri: le assenze di Milik e Albiol, due titolari a tutti gli effetti, rimodellano la squadra azzurra e metteranno alla prova il lavoro fatto in queste due settimane.
Sarri faccia attenzione, però: Spalletti è un vecchio volpone di quella panchina e davanti alle telecamere sa bene come passarci indenne.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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