Dopo settimane di silenzio, il Napoli propone addirittura una conferenza congiunta. Sia il Presidente De Laurentiis che l’allenatore Sarri sono infatti protagonisti a Castel Volturno. Ed entrambi hanno avuto davvero molto da dire.
Ovviamente, ogni volta che il Presidente De Laurentiis parla regala sempre grandi tematiche, oltre che spettacolo. E anche stavolta il patron ha dato molto da scrivere ai giornalisti presenti in sala stampa. Il suo è un attacco davvero poderoso ai media nazional, con i quali in verità cerca un compromesso: “Per molti conta solo il risultato. Contro l’Atalanta abbiamo perso solo per un rimpallo. Il fiele e la seminazione di zizzania sembrano oggi un fine. Soprattutto nel calcio. Dico questo perché io, che ho sempre dichiarato che non avrei potuto più stare al San Paolo, vengo a fare un patto con voi. Non dovete per forza parlare bene di me o dell’allenatore, ma del calcio in genere. Vedo delle pagine avvelenate, come se fossi arrivati all’ultimo stadio e come se avessimo un cancro. Insieme però dobbiamo seminare, perché i media e i social network vengono visti anche dai giovani. Se noi ricominciamo a disamorare a me non cambia nulla perché ho sempre lavorato ma ci tengo al Napoli. Pensate a quanti delusi e innamorati uccideremmo. Noi non possiamo sempre piangerci addosso, perché tanto è il sistema Italia che non funziona”.
Riferendosi all’aspetto tecnico, De Laurentiis ha parlato del suo rapporto con Sarri: “Ho dovuto puntualizzare sul presunto litigio con il tecnico. Al dodicesimo anno di calcio ormai so tutto: mi perdo ancora a parlare degli arbitri? Non ci casco più. Ora c’è la moviola in campo. Tra tanti anni avremo una tecnologia molto più importante”.
Per quanto riguarda il bilancio sportivo della squadra, ADL si mostra fiducioso: “Si farà alla fine, nel cinema ho imparato che si fa così. Dopo poche giornate già si fanno dei romanzi a puntate, ora posso dire solo che abbiamo una rosa competitiva più dell’anno scorso: Milik ko? C’è Gabbiadini, con Callejon o il falso nueve. Il mister sa creare delle opportunità. La squadra è plasmata sulle sue modalità di gioco. Chiaro, per i nuovi ci vuole tempo e quindi un Diawara ci metterà di più per assimilare gli schemi. E’ un suo diritto e dovere quello di assumersi delle scelte. E lo stesso discorso vale per tutti”.
Infine, De Laurentiis non ha mancato di rimarcare ciò che ha fatto per il Napoli. Ma anche, soprattutto, di quanta differenza ci sia con la Juventus: “E’ chiaro che la Juventus, che dietro ha grandi aziende e un secolo di storie, sia forte. Io ho portato per 7 anni di fila il Napoli in Europa, invece sembra sempre che dal dopo Maradona in poi non ci sia stato più niente. Parliamo sempre del Napoli come se avesse la storia della Juve, ma purtroppo non ce l’ha. Il Napoli è forte come immagine perché ci sono i napoletani. In termini calcistici abbiamo vinto due Scudetti e avuto Maradona, ma senza di lui che avremmo fatto? Di cosa parleremmo oggi? Quindi, i 12 anni di questo nuovo Napoli teniamoceli stretti. La Juventus ha 380 milioni di fatturato? Datene 100 in più a me, poi vediamo se non vinco anche io“.
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