Uno sui campi che gli piacciono tanto, anche a 56 anni da compiere nei prossimi giorni, l’altro in una stanza di una clinica a recuperare le energie dopo essere stato sotto i ferri. Diego Armando Maradona e Arkadiusz Milik, due simboli del Napoli di ieri e oggi in modo diverso, non sono mai stati così vicini, né sul campo né nelle idee dei tifosi napoletani che nelle scorse ore li hanno visti insieme in foto e che ora li pensano accanto, in una corsa verso il campo che il primo farà e che il secondo non potrà fare, per forza di cose.
DIEGO FA LA PACE, MA NON CON IL NAPOLI
Diego era attesissimo a Roma dove domani sera sarà tra i volti più noti per la partita della pace di cui è principale promotore. L’Olimpico si accenderà di una luce diversa dal solito e lui sarà il faro più luminoso come è sempre stato.
L’Olimpico e non il San Paolo perché Diego da Napoli non ci è proprio passato; per arrivare al meglio alla gara di domani, si allena sui campi di Formello, quelli che per tutto l’anno ospitano la Lazio, e la città che da sempre l’adora neanche la vede più, anche quando con sé c’è il figlio Diego Jr che napoletano lo è in tutto e per tutto e che in questa città ci ha sempre vissuto.
Napoli l’aspetta da sempre, l’aspetta ogni volta, ma per il momento non sembrano esserci sbocchi: Diego con la società attuale non ha mai stretto alcun legame e, se escludiamo gli eventi di facciata, con questo Napoli non si è mai riconosciuto, nonostante le manifestazioni d’interesse espresse sui social.
Ha abbracciato Milik dopo l’operazione, così come aveva fatto ADL qualche ora prima, ma l’eco avuta sui social si è almeno triplicata; lui, il calciatore migliore di sempre che sta accanto al giovane attaccante del Napoli nel momento più difficile della sua pur breve carriera calcistica.
Tutta la città ha apprezzato quel gesto, così come ha riconosciuto una simpatica coincidenza: all’ultima volta di Diego al San Paolo in panchina c’era ancora Benitez e si giocava Napoli-Roma, finita con un tondo 3-0. Rivederlo in zona quando sabato ci sarà ancora quella sfida almeno può far ben sperare.
TUTTI ASPETTANO MILIK
Sabato in campo non ci andrà sicuramente, ma sarà la prima di tante volte in cui Arkadiusz Milik sarà solo spettatore.
L’operazione è perfettamente riuscita e ora bisognerà aspettare che il tempo faccia il suo corso per curare le ferite, quelle fisiche e quelle mentali.
Il polacco ha preso la cosa come solo sa fare, di petto, magari sperando di lanciarla in rete; ma il tiro stavolta gli si è strozzato molto ed ora dovrà aspettare che la pazienza lo trasformi in un bomber pazienta prima ancora che talentuoso.
I medici, ottimisti, si sono espressi sul suo recupero: dai potenziali 3 mesi e mezzo ai complessivi 7 cambia poco, perché il Napoli non avrà il suo numero 99 per troppe gare e troppo decisive.
Ma da Roma sono arrivati anche gli auguri di un mito come Diego a fargli compagnia e la vicinanza di un intero popolo che saprà aspettarlo a braccia aperte. Insomma, ci sarà da aspettare, ma da quel lettino della stanza di una clinica di Roma, Milik può già contare su milioni di nuovi tifosi pronti a tifare per lui.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)