Era un caldo pomeriggio di metà luglio, a Dimaro nessuno sapeva come sarebbero andate le cose, eppure qualcuno già immaginava qualcosa. Di lì a poco Gonzalo Higuain sarebbe passato dal Napoli alla Juventus, in azzurro sarebbe arrivato il polacco Arkadiusz Milik, pronto ad esplodere in tutto e per tutto prima del maledetto infortunio di due giorni fa.
In quel pomeriggio, però, qualcuno sembrava aver visto più in avanti degli altri; il solito Maurizio Sarri, lupo di mare attempato, ma mai domo, esperto navigatore pallonaro e capace di gestire la rotta solo avvertendone il vento.
Quel pomeriggio a Dimaro, tra un’amichevole e l’altra, tra una seduta e la successiva, Sarri schierò al centro dell’attacco a tre, solito del suo Napoli ormai, Dries Mertens, alternandolo con José Callejon. Il falso nueve, si disse; oggi, due mesi e mezzo dopo, quel giorno viene subito alla memoria, perché senza Higuain e Milik ora Sarri dovrà nuovamente inventarsi qualcosa.
IL FALSO NUEVE GIA’ A DIMARO
Precipitato bruscamente in avanti, il tecnico napoletano sa che dovrà fare di necessità virtù almeno fino al prossimo gennaio. Le visite non hanno dato scampo: il crociato di Milik è andato, tornerà in campo tra sei mesi se tutto andrà bene, il prossimo anno se dovessero prolungarsi i termini del suo rientro. La stagione 2016/17 del polacco, in pratica, finisce qui, finiscono i suoi sogni di gloria e la possibilità di dare una mano a questo Napoli in quello che sarà un periodo delicatissimo su ogni fronte. Sette gare in venti giorni sono un ruolino insostenibile anche per il più integro degli attaccanti e Manolo Gabbiadini non potrà fare tutto da sé; alle sue spalle, però, il vuoto, perché in estate la società azzurra non ha ritenuto opportuno acquistare una ulteriore punta che potesse fare da rincalzo ai due giovani napoletani. Oggi è il capo a smentire il Napoli; con Milik ai box, torna prepotentemente di moda il mercato, ma Sarri non ci pensa e guarda già in casa sua. Alla mente tornano quegli esperimenti di Dimaro, la volontà di imbrigliare l’avversario con movimenti offensivi che promuovessero una punta mobile e non statica, con un gioco fluido che permetta ai piccoli attaccanti azzurri di intercambiarsi volontariamente durante tutti i 90 minuti di gioco.
DA NEGRO AL RITORNO DI DUVAN
Il mercato degli svincolati è troppo lontano dalle condizioni societarie azzurre ed andare dritto su un un’altra trentenne fermo da mesi non sembrerebbe essere opzione ideale per i parametri napoletani.
I nomi fatti – da Klose a Berbatov – sono interessanti, ma nessuno servirebbe realmente a Sarri, conoscendo anche i tempi di integrazione in rosa del tecnico.
Ecco quindi spuntare all’orizzonte due idee ben definite: da un lato, integrare un ragazzo della Primavera stabilmente in prima squadra, e in questo caso il nome di Giuseppe Negro sarebbe il più allettante, visto anche il passato da convocato in sfide di Europa League col gruppo di Hamsik e compagni, dall’altro, la possibilità di tornare ad investire su un attaccante a gennaio, quando Milik sembrerà essere ancora ai box.
I nomi già spuntano fuori come formiche, ma non sarà facile; un’idea potrebbe essere bussare alla porta dell’Udinese chiedendo il ritorno di Duvan in azzurro, col colombiano che tornerebbe ben volentieri a giocarsi le sue carte in attesa di ciò che succederà la prossima estate.
Da qui a gennaio, due mesi abbondanti per decidere, ma il tempo non è mai troppo; e la sfida con la Roma per il ritorno in campo è già dietro l’angolo.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)