Ancora zero gol. È questo il dato che probabilmente più sorprende gli appassionati di statistiche. Dopo l’annata più prolifica di sempre della sua carriera, con 13 gol alla fine della stagione, Lorenzo Insigne non s’è ancora sbloccato quest’anno in Serie A come in Europa, dopo già 9 gare stagionali. Non ha segnato, però ha fatto segnare il Napoli: sono già 4, infatti, gli assist regalati ai compagni di squadra in campo nazionale, perle da regalare agli highlights e a qualche scettico di troppo. La staffetta con Mertens e la partenza a razzo del belga sembra lo stiano mettendo in difficolta: il ragazzo ha già segnato quattro gol (2 in Champions e 2 in campionato) ed è risultato spesso tra i più positivi degli azzurri in questo avvio, spaccando partite – come a Pescara – o decidendole – come contro il Benfica -; ma quanto realmente è la staffetta a fare male ad Insigne?
I NUMERI DI INSIGNE
I numeri, come sempre, non dicono tutta la verità, ma almeno ci provano: il napoletano ha giocato ad oggi praticamente un’ora più di Mertens, 466 minuti contro 403, ma evidentemente non ha convinto tifosi e critica quanto lui.
Sulla testa di Insigne, però, pende soprattutto la spada di Damocle di un’estate passata da protagonista non sul campo, ma dietro le scrivanie, grazie anche alle fantasiose bizze dei suoi agenti e dei giornali: 5 milioni di euro annui, questa la richiesta che, secondo alcuni, era stata avanzata dall’entourage del ragazzo alla società poco prima dell’inizio della stagione, una cifra che avrebbe reso Insigne uomo-simbolo del Napoli nel post-Higuain e che avrebbe finalmente fatto scalare al ragazzo le gerarchie della squadra dopo ormai tanti anni di avvenuta maturazione.
In realtà, la richiesta di adeguamento del contratto con innalzamento dell’ingaggio c’è stata, ma non fino a quel punto; il più pagato è diventato Hamsik (4 milioni) subito seguito da Callejon (entrambi hanno rinnovato questa estate), mentre per Insigne, che ha chiesto una cifra superiore ai 3 milioni stagionali, l’ingaggio è ancora di poco superiore al milione di euro, cifre spaventose ma che non vanno di pari passo con l’effettiva importanza ricoperta negli ultimi tempi dal ragazzo all’interno della rosa di Sarri.
Il rinnovo si farà quanto prima, statene certi, così come quanto prima arriverà il primo gol; ma la condizione mentale del napoletano oggi non è il massimo e i tifosi, ad ogni errore, vengono assaliti dallo spettro dei fantomatici 5 milioni che sempre più spesso vaga per il San Paolo e per i social alla ricerca della verità.
ANCORA ESCLUSO DALLA NAZIONALE
Ciò che più dovrebbe preoccupare, piuttosto, è la parentesi nazionale: per la seconda volta di fila Giampiero Ventura non vede assolutamente Insigne e non lo inserisce tra i convocati, preferendo nel suo ruolo Eder o Sansone.
Il neo CT italiano non è evidentemente convinto delle prestazioni del napoletano, ma gli preferisce il compagno di squadra Gabbiadini; è pur vero che l’avvio di Insigne non è stato bruciante quanto ci si aspettasse, ma con quella concorrenza è ancora necessario metterne in dubbio le qualità o la necessità di metterlo al centro di un progetto che avrebbe dovuto fare del talento il suo fondamento?
Sarri non se ne preoccupa e anzi ringrazia: a Castel Volturno potrà allenarlo senza problemi e senza l’ansia della partita da giocare pochi giorni dopo. Si ripartirà dalla Roma tra due settimane e tutti torneranno da viaggi stancanti o fatiche internazionali. Tutti tranne Lorenzo Insigne che resterà nella sua Napoli a capire quali siano le cose da cambiare e quali quelle da migliorare per cambiare registro.
Precisamente un anno fa, il Napoli scendeva in campo a San Siro contro il Milan e Insigne trascinava gli azzurri verso un incredibile 4-0; nell’attesa che le prestazioni tornino ad essere quelle della passata stagione, un po’ di riposo è la giusta ricetta.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)