Un Napoli un po’ sulle gambe e molto distratto inciampa su un’Atalanta messa benissimo in campo da Gian Piero Gasperini, che strappa una vittoria insperata quanto meritata. Si inceppa l’asse di destra azzurro, ma a sinistra non è che le cose vadano poi tanto meglio, anche quando entra Mertens per provare a cambiare un po’ le cose. Gran bella partita, il Napoli costruisce molto ma trova spesso la porta chiusa, anche grazie a un Berisha protagonista assoluto. Peccato, una battita d’arresto che lascia la Juve sola lassù. Non ci voleva.
REINA 6 – Il gol di Petagna lo prende alla sprovvista: l’attaccante si ritrova il pallone sul piede a metri zero dalla porta e non può sbagliare. Un paio di ottimi interventi nel corso del match.
HYSAJ 5 – Oggi qualcosa nel premiato asse con Callejon si inceppa. In avanti si pestano spesso i piedi, dietro c’è sempre il Papu dalle sue parti, e non è di certo una presenza gradita. Gli sguscia ovunque, sul primo gol l’argentino è caparbio ma Hysaj resta solo a guardare. Matita blu.
MAKSIMOVIC 5,5 – Soffre molto la rapidità di Gomez, ma dei centrali è il meno responsabile delle situazioni di difficoltà, è sempre molto attento e raramente paga dazio in copertura. L’argentino è infinitamente più rapido di lui, ma il serbo sopperisce con mestiere e intelligenza tattica.
KOULIBALY 5 – In occasione del gol di Petagna dovrebbe essere lui il delegato alla marcatura del centravanti, invece se lo fa sbucare alle spalle e buca l’intervento di testa sul cross di Gomez. Quello che succede dopo è abbastanza casuale, prima invece si poteva fare molto di più.
GHOULAM 6 – E’ molto sfortunato sul vantaggio atalantino. Chiude bene la diagonale, ma il pallone mancato da Koulibaly gli finisce dritto in faccia e poi sui piedi di Petagna. In fase di spinta si fa sempre rispettare e i suoi cross diventano sempre più pericolosi.
ZIELINSKI 5,5 – Va sempre un po’ ad intermittenza ma le sue percussioni centrali sono spesso irresistibili, difficilmente arginabili. I famosi ‘strappi’ che lo rendono un prospetto fantastico, oggi ci sono ma sono più intermittenti del solito.
JORGINHO 5 – Purtroppo uno dei grandi limiti di questo ordinato centrocampista, molto intelligente nella lettura del gioco e dal piede sopraffino, è la tendenza ad eclissarsi quando è marcato bene. Oggi c’è sempre un uomo fisso su di lui, le linee di passaggio si restringono molto e il suo apporto ne risente parecchio. Non sono pochi i passaggi sbagliati e molti sono sanguinosi. Dal 71′ GABBIADINI 5,5 – Neanche il suo ingresso in campo serve a cambiare le cose. Si nasconde nella giungla di maglie nerazzurre e non trova il guizzo.
HAMSIK 5 – C’è poco da fare: quando non gira lui non gira la squadra. Oggi particolarmente low-profile, Marek cerca qualche spiraglio ma ne trova davvero pochi, complice una condizione psicofisica approssimativa che lo estromette quasi subito dalla contesa. C’è, ma non si vede. E non si sente.
CALLEJON 5 – E’ une delle prime volte in due anni che Sarri toglie dal campo lo spagnolo per palese scelta tecnica. Non entra in partita, non trova l’intesa né con Hysaj né con gli attaccanti, sbaglia sempre scelta tecnica. Aveva sicuramente bisogno di rifiatare, in questo primo sprazzo di stagione ha saltato davvero pochi minuti. Dal 54′ MERTENS 5 – Non dà la verve che ci si sarebbe aspettati da lui, anzi trova molti spazi chiusi e anche lui trova sempre soluzioni troppo arzigogolate e poco fruttifere.
MILIK 6 – Si muove tanto, propone ai compagni soluzioni di passaggio anche inusuali ma è marcato strettissimo dai difensori atalantini. Nel primo tempo trova una deviazione al volo spettacolare ma trova anche un Berisha ‘scienziato’ per un giorno, che lo argina con una paratissima.
INSIGNE 5 – Maluccio, ha pochi palloni giocabili sulla sinistra ma non li sfrutta benissimo, si muove tanto e ha sempre un occhio anche a Conti, che spinge molto. A metà partita scala a destra per fare spazio a Mertens e va un po’ meglio, ma non in maniera così incisiva. Dal 78′ GIACCHERINI sv
ALL. SARRI 5,5 – Nel primo tempo Gasperini lo imbriglia con maestria straordinaria, ne surclassa le alchimie tattiche chiudendo bene gli spazi e puntando tutto sulle ripartenze di Gomez. Il suo Napoli soffre e subisce molto, poi trova come sempre qualche interessante occasione da rete ma non riesce a venir fuori. Coraggiosa (e attesissima) la scelta di schierare Milik e Gabbiadini insieme, ma neanche questo basta. Uno stop inaspettato che lancia la Juve in fuga da sola.
di Antonio Papa (Twitter @antoniopapapapa)
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