Il Napoli perde la vetta della classifica, anche a causa di qualche errore arbitrale, ma si conferma l’unica vera antagonista della Juventus in questo campionato. Negli ultimi 6-7 anni la costanza della crescita del progetto di De Laurentiis ha consentito ai gruppi di Mazzarri, Benitez e oggi Sarri d’ancorarsi nelle prime posizioni della classifica e oggi, a meno uno dalla capolista bianconera, le prospettive sono di certo positive.
Le milanesi stentano ancora, vivendo di sprazzi, mentre la Roma si consuma in dissidi interni, dalla stampa alla Blasi, che non si trattiene su Spalletti e Pallotta. L’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’ esalta gli azzurri attraverso un giocatore simbolo, Marek Hamsik, che ha raggiunto quota 100 gol con i partenopei e rappresenta una delle ultime bandiere del nostro campionato. Non ha giocato nel Napoli dalle giovanili come Totti con la Roma e non è neanche italiano se per questo ma, dopo 10 anni al servizio dei colori azzurri, Napoli ha adottato questo talento slovacco.
Dal Milan alla Juventus, ogni anno il suo nome viene accostato a club blasonati ma il sogno di vincere qualcosa di grandioso a Napoli, oltre al veto di De Laurentiis, impedisce qualsiasi trattativa. Hamsik non è Lavezzi, Cavani o Higuain. Per lui Napoli è casa, non un trampolino. Il calore della gente è affetto non oppressione e soprattutto ha capito che, vivendo la città da ‘normale’ cittadino, alla lunga Napoli allenta in buona parte la propria presa: “Sarebbe potuto finire all’estero, in Premier League (Chelsea), ma Marek ha fatto la sua scelta definitiva, decidendo di prolungare il contratto fino al 2021, dichiarandosi napoletano per sempre. D’altra parte, il feeling con la città è molto forte, e lui ha deciso di fermarsi qui a fine carriera, magari restando sempre nel club, ma con mansioni dirigenziali”.