Sarà un successo. Ci aveva creduto Maurizio Sarri e alla fine ha avuto ragione lui. Al Napoli basta un tempo per regolare il Chievo, quarantacinque minuti di una frazione che si servono di un ponte, lungo e preciso per arrivare in Champions. Si, diciamolo, gli azzurri hanno battuto il Chievo, ma pensavano al Benfica; le reti di Manolo Gabbiadini e Marek Hamsik glielo hanno permesso, la gestione delle energie partita nella ripresa pure.
È un Napoli che sembra maturo: in campionato è partenza sprint, con 4 vittorie e 2 pari nei primi sei turni, un San Paolo sempre intoccabile, la seconda gara di fila senza beccare gol (la terza totale in campionato) ed una prova bella e sicura. Non ci sono passi falsi, neanche se in campo ci va la squadra da turnover: Maggio ‘ruba’ il posto a Hysaj, Zielinski affianca Hamsik e Jorginho, Insigne e Gabbiadini vengono preferiti a Mertens e Milik. Sarri ci ha creduto in quell’unica ed è stato ripagato alla grande; in un solo tempo, gol, vittoria e secondo posto ancora in mano. La Juventus aveva vinto poche ore prima con una autorete sfortunata del Palermo, tenendo la vetta, ma la squadra azzurra non vuole lasciare altro terreno.
MANOLO FUORI DALLA GABBIA
È ancora troppo presto per guardare la classifica; al rientro dalla prossima sosta per le nazionali, visto il match con la Roma al San Paolo, si potrà fare un primo bilancio, ma per il momento è giusto mettere quanto più fieno in cascina.
L’importante, secondo Sarri, era però uscire dalla gabbia d’oro, quella in cui Manolo era rinchiuso da troppo tempo; il tecnico azzurro gli dà fiducia, gli regala la 150ma presenza in Serie A e lui festeggia come sa e come può. Poco oltre la metà del primo tempo, assistito magnificamente da Callejon, si produce nel suo migliore pezzo del repertorio, il mancino mortifero dal limite dell’area: è una pennellata pulita, precisa, Sorrentino non ci arriverebbe neanche sapendo con anticipo il posto e l’ora.
Dopo il gol, il Gabbiadini che non t’aspetti: corre esultando sotto la curva, abbraccia Callejon, si sbraccia davanti ai tifosi, in una esultanza che a Napoli non s’era mai vista. Da quell’urlo vengono fuori le note di un ragazzo che ha deciso di togliersi dalle spalle pesi troppo grossi per uno col suo fisico; il gol ora è tornato e lui può stare tranquillo. Per una sera, la gara degli attaccanti l’ha vinta lui.
Ma la serata non ha ancora finito di strappare applausi; prima dell’intervallo è Hamsik a far scendere giù il San Paolo, realizzando il raddoppio che è anche il suo gol numero 100 in maglia azzurra. Tripla cifra, come solo i più grandi della storia azzurra hanno saputo fare. Il Chievo è al tappeto, il Napoli va di fino; la prima frazione non vede altri sussulti e la testa è già tutta a mercoledì.
CON IN TESTA IL BENFICA
Si, perché nella ripresa il Chievo va al tiro una volta sola, e un’altra volta si fa fermare da Koulibaly con Floro Flores, ex della serata, solo davanti alla porta. Gli azzurri non hanno problemi a gestire, comincia la girandola dei cambi e Mertens, Milik ed Allan danno fiato ed energie a chi aveva cominciato dal primo minuto.
Prove di Benfica per Sarri che si ostina però a non presentare al popolo azzurro alcun nuovo acquisto. “Diawara e Maksimovic sono arrivati da noi il 31 agosto, Rog si è aggregato addirittura il 9 settembre; Giaccherini si sta allenando con continuità solo da dieci giorni. Non è ancora il momento, spero di poterli utilizzare dopo la prossima sosta” spiegherà poi al termine del match.
Nel frattempo, il primo ciclo di ferro sta per chiudersi dalle parti di Napoli: Benfica e Atalanta sono ormai all’orizzonte, il Napoli ha finora fatto bottino pieno con chiunque, frenando in parte solo a Genova. Chiudere questo primo spezzone di stagione con due vittorie sarebbe fondamentale, ma bisognerà pensare ad una partita per volta: la Champions chiama e il San Paolo risponderà mercoledì, ma poi non si potrà lasciare nulla al caso domenica prossima.
Forse non vedremo ancora alcun volto nuovo, ma per Sarri sarà necessario imbeccare la scelta giusta; e magari regalare alla città serate come quella di ieri, tra applausi, record strappati e vittorie che riempiono il cuore.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)