Quel gol da tripla cifra che comincia a diventare un incubo. Marek Hamsik e il gol numero 100, una storia di ricerche e di rincorse, una storia che oramai va avanti da un po’. Lo slovacco avrebbe voluto festeggiare al Genoa – i rossoblu sono una delle vittime preferite in assoluto della sua carriera -, magari regalando anche la vittoria al suo Napoli, ma i progetti di gloria non sono andati a buon fine e allora ecco che gli azzurri tornano a casa con uno 0-0 sul groppone ed una traversa imbeccata da Marek dopo 20 minuti che ancora grida vendetta.
DA REGISTA PER PROMUOVERE ZIELINSKI
Non è stato di certo il miglior Hamsik visto nelle ultime uscite, quello di Genova, ma da un po’ di tempo a questa parte è stata messa in atto grazie a Sarri una prima parte dell’evoluzione dello slovacco; un Marek non più mezz’ala, ma regista di centrocampo, centrale all’occasione quando serve. E servirà.
Il mercato ha regalato tanti nuovi volti a Sarri in mezzo al campo, ma nessuno dei nuovi arrivati – Rog, Zielinski e Diawara – ha realmente le caratteristiche giuste per sostituire Jorginho come piacerebbe al tecnico azzurro. Il polacco ex Udinese è la fotocopia di Hamsik con sette anni in meno e spinge per la titolarità, Rog è un ottimo prospetto, ma non ha di certo qualità da regista e cervello assoluto in mezzo al campo, mentre le qualità da incontri sta e filtro in mezzo al campo sono quelle che hanno sempre entusiasmato del classe 1997 Diawara ai tempi del Bologna.
Dunque, cosa fare nelle giornate no in cui Jorginho non sarà al meglio? La cessione di Valdifiori, che lo scorso anno ha giocato pochissimo ma restava alternativa ideale al regista italo-brasiliano, spinge Sarri a nuove valutazioni; è sempre più difficile rinunciare a Zielinski, qualità e freschezza in mezzo al campo, e magari usarlo al posto di Hamsik permetterebbe allo slovacco di reinventarsi regista in mezzo al campo, un’idea che in realtà non nasce oggi.
TUTTA NAPOLI ASPETTA HAMSIK
Il numero 17 da regista è opzione che a Napoli si vaglia da molti anni, ma fino ad ora nessun allenatore ha seriamente avuto bisogno di lui in quel ruolo. Non lo hanno fatto Reja e Mazzarri che, per modo di giocare, non potevano prescindere dall’Hamsik in cursore, non lo ha fatto Benitez che nella coppia a centrocampo non chiedeva uno come lui. Oggi Sarri, che l’ha già usato in quel ruolo nella seconda parte di gara col Bologna, può stravolgere le regole del Napoli e favorire Marek nell’ultima probabile evoluzione della sua carriera; avviato verso i 30 anni, lo slovacco potrebbe anche giovare del nuovo ruolo, evitando di macinare chilometri e mantenendo la mente lucida per servire i compagni in mezzo al campo.
Le sue qualità sono innegabili, ma sarà realmente capace di diventare quello che da anni a Napoli si aspettano?
Le prossime gare e soprattutto il necessario turnover diranno la verità.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)