Dopo le mille voci dell’ultima estate su un prolungamento che ancora ritarda ad arrivare, a Lorenzo Insigne servirebbe un bel gol. Uno di quelli che spazzano vie le critiche ed i brutti pensieri. Non è arrivato ancora, neanche contro il Bologna, ma il ragazzo di Frattamaggiore ha saputo prendersi nuovamente la scena, almeno per metà; giocate, assist, dribbling funambolici e la giocata giusta, quella che solo chi ha classe e qualità riesce ad imbeccare. Insigne è così, e contro i felsinei al San Paolo lo scorso sabato si è rivisto a sprazzi il campione che nello scorso anno ha incantato tutti con numeri pazzeschi in termini di gol e di giocate per il suo Napoli.
In questo avvio di stagione Mertens gli è partito davanti, col belga forse anche più libero mentalmente di quello che è al momento il biondo napoletano, ma con il passare delle settimane il gap si assottiglia e le prestazioni migliorano; un fattore fondamentale, vista la necessità che ha il Napoli di lui.
MATTATORE DELLA PRIMA FRAZIONE
Nel primo tempo è proprio Insigne a trascinare i suoi. Lo dicono i numeri, le giocate, gli highlights; parte benissimo e dopo dieci minuti è suo il primo tiro degli azzurri, dopo una percussione centrale che fa il vuoto dietro di sé e sfiora il palo alla sinistra di Da Costa. Il San Paolo comincia a sentire nell’aria profumo di gol, gol che puntuale arriva due minuti più tardi; è il 14° quando Lorenzo si accentra, carica il suo destro al millimetro e con un assist perfetto regala alla testa di Callejon il pallone per il primo vantaggio, in un’azione fotocopia di quella che si era già vista a Palermo.
Il Napoli ha la colpa di non affondare il colpo dopo il primo gol, ma Insigne si mette in proprio e solo il portiere avversario o la sfortuna gli impediscono il raddoppio; al 20°, splendidamente imbeccato da Hamsik, lascia rimbalzare il pallone davanti a sé prima di scaraventarlo a volo verso la porta e Da Costa respinge di pugno in angolo la sassata. Cinque minuti più tardi, con la sua solita giocata, salta il diretto avversario, si accentra e lascia partire il tiro a giro che fa la barba all’incrocio dei pali tenendo tutto il San Paolo col fiato sospeso.
Prima della fine della prima frazione, però, dimostra tutto il suo egoismo quando, sugli sviluppi di un contropiede, potrebbe assistere Gabbiadini in velocità, ma si incarta e cerca la gloria personale, non riuscendoci.
IL GOL MANCATO GRIDA VENDETTA
È un primo tempo da ben oltre la sufficienza, ma nella ripresa cala come tutto il Napoli; Verdi segna un gol che nessuno s’aspetta per il pari del Bologna ed il Napoli va in crisi. C’è bisogno di Milik per mischiare nuovamente le carte e permettere al Napoli di vincere, ma quando si vede Insigne non riesce a dare continuità alla sua prestazione.
Sul suo lato salta senza problemi Krafth, rientra sul destro e spara da buona posizione, ma in mano al portiere rossoblu. Per fortuna arriva il gol del polacco a riportare avanti, ma quando potrebbe chiudere definitivamente la partita, Insigne sbaglia all’appuntamento decisivo; Allan, appena entrato, scodella al centro dell’area un pallone d’oro solo da spingere in rete, ma il ragazzo biondo platino arriva con la gamba troppo rigida e da poco più di un metro la spara altissima in curva B.
Il San Paolo non fa in tempo a rammaricarsene che arriva la doppietta di Milik; anche questa volta l’azione comincia proprio dai piedi di Lorenzo sul lato sinistro. Prima del fischio finale, una sua punizione al limite sbatte sulla barriera, facendo mancare il punto esclamativo sulla sua prestazione.
“Sono sereno e penso a giocare; quando il Napoli mi chiamerà, ci vedremo. Io voglio restare qui a giocare per questa maglia”, le sue parole alle telecamere nel post-gara.
Le nubi sul suo futuro si allontanino presto; il Napoli ha bisogno di Insigne, quello che si è rivisto a tratti contro il Bologna, quello indispensabile per Sarri e beniamino del pubblico di casa sua.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)