GLI AVVERSARI – L’allievo del Gasp

Gian Ivan Juric
Gian Ivan Juric (©Getty Images)

ALLENATORE. La cavalcata pazzesca al Crotone, poi il Genoa, dove, da calciatore, si è tolto qualche bella soddisfazione e ha sviluppato la sua idea di calcio, anche grazie alla forte influenza di Gian Piero Gasperini. Non c’era erede migliore di Juric per la panchina rossoblu, dopo il passaggio del “maestro” all’Atalanta: stesso modulo, stessi schemi, con sottilissime differenze. Enrico Preziosi lo ha voluto fortemente, soprattutto dopo la clamorosa promozione ottenuta dal croato l’anno scorso con i calabresi. Tante esperienze da assistente tecnico e da vice – in primavera e non – , nel 2014 ha iniziato a fare seriamente. E ha ottenuto subito ottimi risultati.

COME GIOCA – 3-4-3

Perin; Izzo, Burdisso, Orban; Lazovic, Rincon, Veloso (Rigoni), Laxalt; Ocampos, Pavoletti, Gakpé.

Juric dà continuità al progetto tecnico-tattico del Genoa, iniziato diversi anni fa da Gasperini (con un intervallo di circa tre anni). L’ex Crotone punta anche lui su un modulo che gli permette di valorizzare gli esterni di centrocampo e d’attacco: uno stile di gioco ideale per chi punta sull’attesa dell’avversario per poi ripartire a tutta birra. La chiave sta nell’equilibrio, altrimenti si rischia di lasciare spazi vuoti o di schiacciarsi troppo. Juric sta lavorando proprio su questo.

PREGI. I calciatori conoscono bene il sistema di gioco, anche grazie alla gentile concessione di Preziosi che quest’estate ha evitato la solita rivoluzione di mercato. Questo è stato un vantaggio anche per Juric, che ha potuto concentrarsi sull’inserimento dei nuovi. Il Napoli dovrà evitare di scoprirsi troppo per non dare campo agli avversari, che in ripartenza possono essere letali. Callejon sarà ancor più fondamentale.

DIFETTI. I due centrocampisti centrali, spesso e volentieri, fanno fatica a fare filtro in mezzo al campo e questo mette a rischio la tenuta difensiva. E a complicare di più la situazione è la squalifica di Miguel Veloso. Thomas Rincon dovrebbe essere affiancato da Luca Rigoni, a meno di sorprese.

L’UOMO CHIAVE. Quest’anno può essere quello della definitiva consacrazione per Leonardo Pavoletti. In estate è stato vicino alla cessione, prima al Milan e poi al Napoli, con Preziosi che ha rivelato di aver rifiutato offerte importanti pur di trattenerlo. Le premesse sono ottime: due gol in tre partite (i rossoblu hanno una partita in meno dopo il rinvio di Genoa-Fiorentina di una settimana fa). O’ Pavoloso merita particolare attenzione per i suoi movimenti e lo spiccato senso del gol.

 

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

Gestione cookie