SAN PAOLO – Altro che tifosi assenti, medie già più alte di un anno fa

San Paolo tifosi © Getty Images
San Paolo tifosi © Getty Images

 

Il Napoli corre in testa alla classifica, batte il Bologna e approfitta dello stop delle altre per guardare tutti dall’alto verso il basso. La squadra di Sarri ha avuto un inizio folgorante tra campionato e Champions, con 4 vittorie ed un solo pari alla prima contro il Pescara, convince per il gioco espresso e, per ora, è riuscita nel compito più difficile: allontanare le polemiche ed i timori dei tifosi dopo un’estate caldissima, in cui sono arrivati tanti volti nuovo ma quello di Higuain è emigrato nella Torino bianconera.
Era la preoccupazione più grande di Sarri, il pubblico del San Paolo che timoroso avrebbe guardato ancora con sospetto la squadra azzurra; il tecnico sa benissimo che il San Paolo può essere il fattore determinante maggiore nell’arco di una intera stagione e non vuole fare passi falsi, convinto che il tifo partenopeo sia la vera arma letale delle gare al San Paolo.

CIFRE IN RIALZO RISPETTO AD UN ANNO FA

Ma quanto il catino di Fuorigrotta sta davvero aiutando gli azzurri? Da anni il San Paolo è oggetto di critiche e polemiche; Comune e società si addossano colpe reciproche, mentre l’impianto resta abbandonato a sé stesso, senza interventi che ne migliorino la qualità e le parole non dolcissime dello stesso De Laurentiis, come quelle di qualche giorno fa, non fanno che aumentare le tensioni tra le parti.
Ovvio che il tifo imborghesito è attratto dalla TV degli ultimi anni preferisca quindi restare sul comodo divano di casa dove, con un telecomando ed una spesa minore, tutto è a portata di click, con comfort e visuale da favola, mille telecamere al centimetro e la possibilità di scrutare tutto dei propri beniamini, fin dentro lo spogliatoio.
Le medie dello stadio napoletano, però, almeno in questo avvio di stagione non sono così critiche come potevano sembrare ad inizio anno. Due sono già le gare disputate a Fuorigrotta in questo primo mese di calcio giocato e, tra Milan e Bologna, la media è sicuramente più alta rispetto ai primi impegni della passata stagione.
Con il Milan, lo scorso 27 agosto, era partita di cartello, ma gli alti prezzi decisi dalla società anche per le curve avevano fatto temere per il peggio; i napoletani hanno risposto con rabbia, ma la partecipazione comunque c’è stata, con oltre 27mila spettatori. Poco più di 21mila, invece, sono stati i presenti contro il Bologna, lo scorso sabato.

MA GLI ABBONAMENTI SCARSEGGIANO

Cifre basse se pensiamo che nei primi anni di A dell’era De Laurentiis il San Paolo faceva contare sempre su almeno 35-40mila spettatori, ma comunque già superiori a quelle di un anno.
Il primo Napoli di Sarri aveva esordito con un 2-2 interno contro la Sampdoria davanti a 25mila spettatori, poi aveva regolato con un pokerissimo la Lazio due turni dopo, un 5-0 regalato però solo a 18mila presenti.
E se lo scorso anno l’Europa League non regalava attenuanti, c’è da dire che quest’anno i tifosi azzurri dovranno vedersela anche con i biglietti per le serate di Champions; si parte il prossimo 28 ottobre con la sfida al Benfica è un biglietto di curva che si attesta sui 40€.
Altra situazione preoccupante è quella degli abbonati; la quota finale dello scorso anno si assestò sulle finali 6247 tessere, mentre per questa stagione, dopo un avvio difficilissimo, il Napoli è già riuscito ad eguagliare le cifre di un anno fa e spera che i buoni risultati ottenuti fin qui possano convincere maggiormente i sostenitori azzurri.

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

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